Il 1 giugno, nel corso dell'evento, si leggeranno favole sull'identità sessuale. Il primo cittadino: "Se assumi questo incarico, rappresenti l'intera comunità". E la drag queen ringrazia: "Se tutti i leghisti sono come lui, questo Paese non starebbe così male"
Trucco, tacco, seno, parrucca e libertà sessuale. Due drag queen leggeranno libri sull’identità di genere ai bambini durante il gay pride di Alessandria del 1 giugno. Tutto – Pride e iniziativa stessa – con il patrocinio del Comune e del sindaco della Lega, Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “La mia idea è semplice. Se assumi questo incarico, rappresenti l’intera comunità. Ognuno deve essere libero di esprimersi e manifestare”. Nel tempo degli striscioni contro Salvini rimossi e del congresso della famiglia di Verona, le parole del sindaco di Alessandria suonano come quelle di un leghista un po’ atipico. “A Verona non ci sono andato – specifica -. Sono state dette cose sensate. Ed altre, sinceramente, oltranziste. Ma ripeto: credo che le persone debbano essere lasciate libere di esprimersi”.
A leggere le favole ci sarà anche Vera Aloe, drag queen e madrina del gay pride alessandrino. Di giorno si chiama Pier e fa il commesso in una libreria ma, racconta, “indossando quella maschera io indosso il massimo della mia libertà. Divento me stessa senza filtri”. Il 1 giugno leggerà insieme alla drag queen Carla Stracci un libro intitolato Nei panni di Zaff: “È la storia di questo bambino che non si riconosce come maschietto. Vuole fare la principessa. Ma lo tutto deridono perché ha il pisellino. E lui, risponde: sì, ho il pisellino, ma cosa ti importa?”. Del sindaco ha un’ottima opinione, un po’ meno della Lega in generale: “Se tutti i leghisti fossero come lui, questo Paese non starebbe così male. Con i problemi che abbiamo, non fanno altri che dividere, rimuovere persino gli striscioni di dissenso“.
Il sindaco Cuttica ha capelli bianchi, lunghi, legati con un codino. Famiglia nobile, cristiano praticante, leghista da prima che il Carroccio entrasse in parlamento, è un docente di storia dell’arte al liceo. “Facendo per molti anni il professore – racconta – ho conosciuto gli studenti. So che da un lato si può includere e dall’altro si può restare soli, con il rischio di finire vittime dei bulli. Credo che la mia attenzione a questi temi sia nata a scuola”. Detto questo, precisa, “ammetto che in una città un po’ chiusa come Alessandria la mia è stata una piccola provocazione”. Su Matteo Salvini, non ha dubbi: “È una persona che gode di tutto il mio rispetto. Non è certo quel criminale che viene descritto da certi organi di informazione. Poi ognuno ha le sue convinzioni”.
(immagine d’archivio)