Sono tre gli episodi di turbativa d'asta che la procura di Busto Arsizio contesta agli amministratori arrestati dalla Finanza. Leggendo l'ordinanza di custodia cautelare del gip, le parole e le azioni degli indagati sembrano riportare un vero e proprio metodo della turbativa d'asta. L'intercettazione: "Si individua la persona, basta! Fa la gara, Finito!"
Modifiche di bandi già pubblicati, incarichi conferiti in assenza o quasi di competenze. Sono tre gli episodi di turbativa d’asta che la procura di Busto Arsizio contesta agli amministratori di Legnano arrestati dalla Finanza oltre l’episodio di corruzione elettorale scoperto a inchiesta già iniziata. Leggendo l’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Piera Bossi, le parole e le azioni degli indagati sembrano riportare un vero e proprio manuale della turbativa d’asta. Maurizio Cozzi, il vicesindaco di Forza Italia e assessore al Bilancio finito in carcere, parla con il sindaco Gianbattista Fratus della prossima nomina del dg di Agma (il gruppo che controlla alcune società di servizi partecipate) dopo le dimissioni di Lorenzo Fommei. Gli indagati sono felici perché così potranno piazzare un loro candidato: “Una volta che si individua. si individua la persona, basta! Fa la gara, Finito!“. Per Cozzi quindi, ragiona il giudice, “la logica è prima si individua il candidato, poi si fa il bando! Cioè a dire l’esatto contrario delle previsioni normative di una corretta procedura selettiva pubblica”.
L’intercettazione: “Mi hai messo un requisito della madonna”
Anche quando si deve nominare un consulente esterno la logica non cambia: una delle contestazioni riguarda la nomina di commercialista per Euro.pa Services. Cozzi vuole piazzare un suo amico e chiede al dg della società di modificare alcune clausole contenute nel bando già pubblicato che avrebbero impedito la partecipazione del professionista a lui vicino. Che però rifiuta di presentare la sua candidatura per un incarico biennale da 8mila euro. In una intercettazione (12 dicembre 2018) ci sono le pressioni del vicesindaco sul direttore generale perché cambi il bando: “Eh, va che non può presentarmi la domanda!l!” dice. E l’altro: “Come non può?!?, “Perché non ha i requis … eh.. mi hai messo un requisito della madonna! chi cazzo ha 10 anni di esperienza lavorativa presso amministrazioni pubbliche…”. Quindi arriva la rassicurazione sulla domanda: “Fagliela presentare non ti preoccupare“. E quindi si procede con la rettifica. Ma Cozzi ha un altro problema ovvero che il consulente dovrebbe redigere le dichiarazioni dei dipendenti, ma non ha uno studio all’altezza. Anche per questo requisito viene apportata una modifica. Ma il commercialista ormai si è tirato indietro e Cozzi sbotta: è “un cagasotto“.
Il bando modificato per il candidato incompatibile
Nel secondo episodio contestato il bando taroccato, secondo la procura di Busto, è quello relativo al dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune per cui il giudice scrive che la valutazione del candidato rappresenta “un mero simulacro in quanto mesi prima era stato già individuato” Enrico Barbarese, “in totale violazione” delle leggi con una “manipolazione della procedura selettiva”. Con i termini di presentazione della domanda previsti in soli 14 giorni per impedire la presentazione di altre candidature. Il prescelto diventa dirigente con decreto del sindaco a tempo di record nonostante “privo di esperienza in materia di enti locali e gravato da precedenti di polizia (per traffico di rifiuti, ndr)”. E quindi nominato “nonostante presentasse una situazione di incompatibilità che lo stesso aveva sollevato con gli indagati”, perché presidente e ad di una società, la Safond Martini. In una intercettazione, Barbarese spiega a Fratus e Cozzi: “Il vostro regolamento mi impedisce di tenere l’altro incarico” (…) “è un caso di incompatibilità assoluta di stampo vetero comunista, questo l’hanno messo quelli del Pd”. (…). Ma sollevato il problema offre anche la soluzione e dice: “Ma mica abbiamo problemi di andare in galera, non è questo il problema. È non dare spazio a robe strumentali, capito? (…) Una letterina e vi sistemo tutto secondo me“. “Il cliché Barbarese si ripete di lì a poco“, scrive il gip riferendosi alla designazione del nuovo direttore generale Amga. Viene preparata la bozza del bando e c’è bisogno di verificare che ci siano tutte le caratteristiche che potessero andare bene per assegnarla alla persona già scelta, ci sono dei ritardi, modifiche da fare. Il 14 marzo scorso viene pubblicato il bando, la persona è stata individuata e quindi si può procedere come l’intercettazione spiegava: “Una volta che si individua. Si individua la persona, basta! Fa la gara, Finito!”.