Hanno un nome e un cognome, secondo la Procura generale di Brescia che ha chiuso le indagini, gli assassini di Mario Bozzoli, l’imprenditore di Marcheno svanito nel nulla nell’ottobre 2015 nella fonderia di cui era proprietario con il fratello. Il procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso ha firmato la chiusura indagini con l’accusa di omicidio per Alex e Giacomo Bozzoli, nipoti dell’imprenditore scomparso, e per favoreggiamento nei confronti degli operai Oscar Maggi e del senegalese Abu. La Procura generale di Brescia un anno fa aveva avocato l’inchiesta.
Bozzoli, 50 anni, era stato visto l’ultima volta l’8 ottobre 2015 all’interno della sua fonderia di Marcheno, paese dell’alta Valtrompia, che gestiva con il fratello Adelio e dove lavorano i suoi due nipoti, figli dello stesso fratello. Aveva telefonato alla moglie, aveva detto ai dipendenti di voler fare una doccia prima di tornare a casa, ma nello spogliatoio della fonderia, dove sono stati ritrovati gli abiti, l’uomo non era mai arrivato.