Londinese, 33 anni, l'attore ha raggiunto fama mondiale per aver interpretato a partire dal 2008, e per cinque altre volte, il vampiro Edward Cullen nella celebre saga tratta dal romanzo di Stephanie Meyer. Carriera che però è riuscito ad orientare verso una direzione mista, tra titoli più commerciali e vere e proprie chicche autoriali dirette da registi statunitensi di pregio
Robert Pattinson è in procinto di diventare il prossimo Batman. Variety ci scherza su. “Da sex symbol a bat symbol”, scrive il prestigioso magazine statunitense. Ma la soffiata giunta dai piani alti di Hollywood si concretizzerà per il film diretto da Matt Reves che sarà in sala nel 2021. Proprio nei giorni che anticipano la pre-produzione del film, prodotto da Warner Bros/Dc Comics, ecco che il nome della star di Twilight campeggia su tutti le testate del settore.
Londinese, 33 anni, Pattinson ha raggiunto fama mondiale per aver interpretato a partire dal 2008, e per cinque altre volte, il vampiro Edward Cullen nella celebre saga tratta dal romanzo di Stephanie Meyer. Carriera che però Pattinson è riuscito ad orientare verso una direzione mista, tra titoli più commerciali e vere e proprie chicche autoriali dirette da registi statunitensi di pregio. Nel 2014 è stato protagonista sia del thriller post-apocalittico The Rover ma anche di Maps to the stars del redivivo David Cronenberg passato a Cannes. Passerella di qualità che gli ha permesso di introdursi furtivamente tra le spire tossiche e dirompenti di Brady Corbet che l’ha voluto nell’ipnotico Childhood of a leader (finito in Orizzonti a Venezia).
Poi ancora l’immenso Civiltà perduta di James Gray, l’imperdibile e convulso Good time dei super-indie fratelli Safdie dove interpreta un rapinatore, e il recente High Life di Claire Denis dov’è un’astronauta malinconico con i capelli cortissimi. Il suo sarà probabilmente un Batman millennial molto hipster. Pattinson è piuttosto alto (1,85) ma è anche piuttosto magro e filiforme, mentre il Batman tradizionale è quello con il tutone tutto addominali scolpiti e spallone da rugbista. Una sfida espressiva, quella di Reeves che ha raccolto il testimone di regia del franchise da Ben Affleck, su senso ed estetica del personaggio davvero affascinante e che potrebbe realmente aprire un nuovo corso tra i supereroi cinematografici del nuovo millennio dopo che la Marvel ha sbancato con Avengers: Endgame.