Il deputato Pd si è rifiutato di sospendere la protesta e chiede che siano esaminati gli emendamenti al decreto Crescita che prorogano l'intesa. Anche la leader di +Europa, Emma Bonino, auspica un rinvio in vista di una successiva gara
Scade martedì 21 maggio la convenzione dello Stato con Radio Radicale, che il Movimento 5 Stelle ha deciso di non rinnovare giudicando eccessivi i 14 milioni di euro l’anno concessi all’emittente. Anche se gli alleati leghisti hanno presentato un emendamento al decreto Crescita che prevede una proroga di 6 mesi. Il deputato del Partito democratico Roberto Giachetti, che da 4 giorni è in sciopero della fame e della sete “per consentire a Radio Radicale di continuare il suo servizio pubblico”, è stato ricoverato in ospedale e i medici hanno riscontrato “segni clinici di disidratazione, ipotensione con astenia marcata”. Gli hanno chiesto di interrompere la protesta, ma lui si è rifiutato e ora resta in osservazione.
“Queste sono ore davvero decisive per la vita di Radio Radicale”, ricorda Giachetti su facebook. “Nelle prossime 24 ore gli uffici della Camera dei Deputati dovranno decidere sulla ammissibilità degli emendamenti volti a prorogare la convenzione con il Mise di altri 6 mesi. Se saranno dichiarato ammissibili poi tutto dipenderà dalle reali volontà politiche. Ho iniziato questo sciopero della sete proprio per aiutare tutti coloro che hanno in questo momento il potere di decidere, di farlo con saggezza e lungimiranza. Quindi andrò avanti e continuerò a fare tutto quello che è possibile in queste ore per garantire che entro domani gli emendamenti per salvare Radio Radicale siano all’ordine del giorno del dibattito politico”. Alle 19 si collegherà in diretta con Radio Radicale dall’ospedale dove è stato ricoverato.
Intanto anche la leader di +Europa Emma Bonino auspica una proroga in vista di una successiva gara. “Sono 20 anni che chiediamo una gara, siamo sicuri di aver offerto un servizio pubblico che anche gli avversari rispettano, con un archivio che è un patrimonio del Paese”, ha ricordato la ex commissaria europea e ministra. Il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, dal canto suo fa presente che “l’ad ha già fatto sapere che senza rinnovo verranno pagati gli stipendi di maggio e non quelli di giugno. Il problema è che non ci saranno neanche le risorse per sostenere i costi di produzione, a partire dall’accensione degli impianti”.
Intanto anche il vicepresidente dei senatori di Forza Italia e coordinatore azzurro della Basilicata Giuseppe Moles ha annunciato l’inizio dello sciopero della fame raccogliendo simbolicamente il testimone da Maurizio Bolognetti, anche lui in ospedale dopo 78 giorni di digiuno. “Dopo la bocciatura di nostri emendamenti sul tema durante l’esame della legge di Stabilità, dopo l’inammissibilità sospetta di altri emendamenti al dl Sblocca cantieri, vedremo che cosa succederà a quello della Lega presentato al dl Crescita”, dice Moles.