Già ora, spiega Randall, i funzionari della sanità pubblica si trovano sempre più spesso a combattere malattie rare e pericolose associate ai topi
Un’epidemia mortale di peste bubbonica causata dall‘aumento dei topi e delle pulci nella città di Los Angeles. È lo scenario prospettato dal giornalista Davis K. Randall in un articolo pubblicato sul Los Angeles Times in cui sostiene come i cambiamenti climatici potrebbero provocare un massiccio aumento dei topi in città: questi roditori, a loro volta, sono portatori di parassiti potenzialment pericolosi per l’uomo come le pulci, che possono trasmettere nuovamente la peste bubbonica come nel Medioevo. A sostegno di questa tesi cita il dott. Janet Foley, professore di medicina ed epidemiologia alla UC Davis secondo cui “qualsiasi condizione di cambiamento climatico che aumenti il numero di pulci aumenta anche la distribuzione della peste“.
David K. Randall sostiene infatti che le temperature più alte influiranno sul sistema riproduttivo dei ratti che sarà più attivo, motivo per cui grandi città come Los Angeles, New York e Houston che già oggi hanno una grande popolazione di questi roditori potrebbero esserne letteralmente invase. Citando Robert Corrigan, una delle principali autorità mondiali sullo studio dei ratti, Randall afferma che a livello mondiale le popolazioni di topi urbani sono già aumentate dal 15 al 20%; oltre a un clima più favorevole, in città trovano delle scorte di cibo, in particolare nella spazzatura. Già ora, spiega Randall, i funzionari della sanità pubblica si trovano sempre più spesso a combattere malattie rare e pericolose associate ai topi: un dipendente del Municipio di Los Angeles, ha infatti recentemente contratto il tifo, malattia trasmessagli da morsi di pulce in seguito ad una infestazione di topi nell’edificio dove lavorava.