Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha pubblicato una nuova ordinanza relativa a Huawei, che posticipa di 90 giorni il divieto per le aziende statunitensi di fare affari con il colosso cinese. Questo non modifica il divieto imposto dal presidente Donald Trump per motivi di sicurezza nazionale, ma fornisce alle parti in causa il tempo per limitare, per quanto possibile, i disagi per i consumatori e le imprese.

“La Temporary General License concede agli operatori il tempo di sottoscrivere altri accordi e (dà) modo al Dipartimento per determinare le misure a lungo termine che dovranno essere adottate  per calmierare i disagi per gli americani e per i fornitori di telecomunicazioni che attualmente si affidano alle apparecchiature Huawei per servizi critici”, spiega il Segretario al Commercio Wilbur Ross. “In breve, questa licenza consentirà di proseguire le attività agli attuali utenti di telefoni cellulari Huawei e alle reti rurali a banda larga”.

Infatti, l’attenzione ieri si è comprensibilmente focalizzata sugli smartphone, ma si è perso di vista il fatto che l’erogazione di connettività a Internet per applicazioni critiche è basata su tecnologia Huawei. Le autorità si sono rese conto che il blocco improvviso delle sue attività negli Stati Uniti avrebbe causato enormi disagi. Più che i consumatori privati, sono quindi le aziende ad avere bisogno di tempo per sottoscrivere accordi con altri fornitori di tecnologia, installare e rendere operative le nuove apparecchiature, così da garantire la continuità dei servizi.

La proroga, d’altro canto, consente a Huawei di avere più tempo per riordinare con calma le idee e portare avanti il ricorso già annunciato ieri contro la decisione statunitense. Anche se il CEO e fondatore di Huawei, Ren Zhengfei, in una dichiarazione al Global Times ha sottolineato che la sospensione temporanea delle restrizioni commerciali non fa grande differenza. Di certo non apporta vantaggi agli utenti smartphone, dato che Android Q non potrà essere diffuso entro il mese d’agosto, e né Google né Huawei hanno ancora chiarito che ne sarà del passaggio al prossimo sistema operativo. Sempre che nei 90 giorni in questione non accada qualcosa che proroghi ulteriormente i termini, attualmente fissati al 19 agosto.

Foto: Depositphotos

 

Per comprendere la dichiarazione di Zhengfei è bene ricordare che i contrasti fra l’azienda cinese e il Governo degli Stati Uniti proseguono da tempo, tanto che in una dichiarazione riportata dal South China Morning Post, Ren aveva affermato che il conflitto con gli Stati Uniti “era inevitabile”. Così è stato, non resta che attendere i prossimi sviluppi, che a questo punto difficilmente ci saranno prima di agosto, salvo colpi di scena.

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