Sfuma una delle ultime possibilità di salvataggio per Radio Radicale. Oggi è scaduta la convenzione con il ministero dello Sviluppo economico – che il Movimento 5 Stelle ha deciso di non rinnovare giudicando eccessivi i 14 milioni di euro l’anno concessi all’emittente – e in Parlamento sono state ritenute inammissibili tutte le proposte di proroga, a partire dall’emendamento della Lega firmato da Massimiliano Capitanio per consentire un’estensione di sei mesi con una copertura di 3,5 milioni. L’emendamento è compreso nel terzo delle proposte di modifica al decreto Crescita che non hanno passato il vaglio dell’ammissibilità nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

Ora i gruppi avevano tempo fino alle 14.15 per presentare i ricorsi. Poi si dovrà passare a segnalare non più di 500 emendamenti, come deciso dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, per iniziare a votare a partire dal 28 maggio.

“La maggioranza dichiara inammissibili tutti gli emendamenti – compreso quello della Lega – per salvare Radio Radicale, faremo ricorso – ha annunciato annuncia su Twitter il deputato del Pd Filippo Sensi – A che gioco stanno giocando sulla pelle di lavoratori e diritto all’informazione? Si prendono una responsabilità gravissima”. Anche la Lega e Fratelli d’Italia hanno annunciato ricorso. L’esito dei ricorsi nelle commissioni Bilancio e Finanza delle Camera si saprà in serata.

Le opposizioni si uniscono in difesa dell’emittente. Occorre “studiare tutti i tentativi, fino all’ultimo minuto, affinché Radio radicale non chiuda”, ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Per il presidente della Regione Lazio si tratta di “un altro segnale delle cose brutte che accadono nel nostro paese”. “Noi ci siamo opposti con tutte le nostre forze”, aggiunge, “sono segnali di distrazione rispetto al pluralismo dell’informazione che si ripetono e stanno diventando francamente troppi”.

“È inaccettabile che venga messa a tacere la libertà informazione – ha twittato Renato Brunetta, deputato di Forza Italia ed ex ministro – Il servizio pubblico va tutelato per permettere ai cittadini di conoscere e di partecipare alla vita pubblica. Difendiamo la democrazia, Salviamo Radio Radicale!”.

Intanto Radio Radicale ha convocato una conferenza stampa con il direttore Alessio Falconio. In collegamento telefonico dall’ospedale San Carlo di Nancy, interverrà Roberto Giachetti, ricoverato da ieri in conseguenza dello sciopero della fame e della sete che il deputato Pd sta portando avanti da giorni “per consentire a Radio Radicale di continuare il suo servizio pubblico”.

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