di Lorenzo Giannotti
Un po’ di tempo fa, proprio qui, in un breve racconto avevo parlato del panorama politico desolante che circonda l’esistenza di quell’essere ormai mitologico, che risponde al nome di deluso di sinistra. Le Elezioni europee “più importanti della storia” sono ormai alle porte e fra undici giorni ci recheremo alle urne. Cosa farà il deluso di sinistra? Non voterà Lega. La lista dei motivi sarebbe troppo lunga da redigere, il rischio di finire tutto l’inchiostro sarebbe alto, e il tempo in questa breve e triste vita si fa tiranno. Comunque sia il nostro deluso di sinistra non voterà per il minestrone dell’Interno, scusate ministro!
Ci pensa e ci ripensa, ma il mitologico non voterà nemmeno il M5S. Spesso ambigui e alleati del Capitano, i 5S di recente hanno zampettato velocemente a sinistra, ma il dubbio di un cambio di direzione netto in virtù dell’emorragia di consensi descritta dai sondaggi è presente e fa valere il suo peso sul piatto della bilancia. Più Europa di Emma Bonino sì, ma con Philippe Daverio anche no. Scartata anche quell’ipotesi. La lista dei buoni motivi per non votare Giorgia Meloni e le sue zucchine subacquee sarebbe lunga tanto quanto quella sopraccitata della Lega.
Silvio Berlusconi, alla sua veneranda età, ce la mette tutta per non farsi da parte (quando?) e un premio sarebbe giusto e doveroso, ma non sarà il deluso di sinistra a conferirglielo. Il Partito Democratico di Nicola Zingaretti, che doveva cambiare pelle ai suoi e rivitalizzare con linfa nuova i dem, fra gli altri candida Carlo Calenda (non proprio l’idolo del deluso), Moretti, Picierno, Bonafè, e qui mi fermo. Farà anche tesoro dei voti portati da quel giovincello, le cui vesti sono ricoperte dalla patina di muffa della prima Repubblica, di Paolo Cirino Pomicino. Ma non potrà contare su quelli del deluso di sinistra.
Il deluso di sinistra sembra ormai avviato verso un’altra amara astensione. Ma non questa volta. Essendo io il narratore, il deluso di sinistra in questa piccola storia farà esattamente e molto democraticamente solo e soltanto quello che io vorrò. Il deluso di sinistra questa volta si accoderà agli accorati appelli di meno noti personaggi, ma pur sempre lodevoli, come Michela Murgia, Peppino Mazzotta e Domenico (Mimmo) Lucano. Sceglierà e forse darà fiducia a uno dei pochissimi uomini politici degni della sua stima: Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana. Sempre in prima fila, e sinceramente, contro le politiche governative sull’immigrazione ma anche e soprattutto sempre al fianco dei lavoratori! L’unico ad avere il coraggio di parlare di tasse sulle grandi ricchezze. Educato, mai spaccone in TV, e per giunta preparato. Un programma di sinistra, per un’Europa che ha bisogno di meno rigidità e austerità. Le efelidi alla sinistra del deluso sono migliaia, ma questa volta vale la pena premiarne una.
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