Il leader di Forza Italia contro il vicepremier leghista, ma pronto a riunire il centrodestra: "Come Di Maio non conosce il mondo del lavoro, è un professionista della politica. Ma è naturale ritrovare l'unità". Il governo, dice a Tagadà, "mi fa impazzire e non lavora". E in caso di crisi auspica il ritorno alle urne: "Non abbiamo trovato un dirigente leghista, nemmeno quelli più vicini a Salvini, che vogliono continuare con questo governo"
Si dice pronto a rimettere insieme il centrodestra contro questo governo che lo fa “impazzire”. Perché è “naturale” che Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia stiano insieme, anche se Matteo Salvini è un “politico di professione” e “non ha mai lavorato”. Silvio Berlusconi prova a ritagliarsi spazio a pochi giorni dalle Europee in una tornata elettorale importante per il suo partito e anche a livello personale, visto che andrà alla conta nelle urne con il leader del Carroccio. Candidati entrambi, ma una storia alle spalle assai diversa. Che il leader di Fi, affascinato dal mito del self-made man, tiene a sottolineare: lui imprenditore, il vicepremier un “politico di mestiere”. Un “problema”che a suo avviso affligge il governo: “Tutti, forse tranne Tria, non hanno mai lavorato”.
“Conosco Salvini da qualche anno, quasi una decina, ovvero da quando è subentrato a Bossi – ricorda Berlusconi, ospite di Tagadà su La7 – È un politico di mestiere: si è presentato per la prima volta al Consiglio comunale di Milano come comunista padano, poi è stato eletto alla Ue, ma non ha mai lavorato, ha fato solo quello”. Paragoni? Ecco la stoccata all’altro vicepremier: “Come Di Maio non conosce il mondo del lavoro, è un professionista della politica…”.
Tattica politica, alla vigilia del voto alle Regionali in Piemonte e per le Europee. Perché alla fine il numero uno di Forza Italia concorda con Salvini circa l’esigenza di cambiare “assolutamente” l’Europa, visto che “i padri fondatori volevano che ci fosse una politica estera comune”. Ma in Italia, “c’è un governo che mi fa impazzire e non lavora”. E che, in caso di buon risultato di Forza Italia, sostiene, potrebbe cadere. Nel caso, dice Berlusconi, “io preferisco che il capo dello Stato decida per fare nuove elezioni, magari a settembre. Io preferirei che il nuovo governo poggiasse sul risultato di nuove elezioni”.
A quel punto, la coalizione nella quale confluirebbe Forza Italia sarà sempre la stessa. Anche se Salvini è un politico di professione e sbaglia le politiche migratorie (“salvare le persone in mare è un dovere”, dice). “Sarà naturale rimettere insieme il centrodestra in tutta la sua unità. Anche perché solo così torneremo a vincere. Dopo le elezioni – aggiunge il leader di Fi – vedremo chi dovrà essere il regista dell’attività di governo”. Nonostante la Lega, la scorsa estate, “non ha messo in campo il buon senso che io mi aspettavo ed ha approvato 9 proposte su 10 dei Cinque Stelle che ci hanno portato al disastro”.
Così, negli ultimi mesi, i rapporti con il leader leghista si sono raffreddati: “Io e Salvini da un po’ di tempo non parliamo di politica, lo fanno i nostri rispettivi dirigenti e fino ad ora non abbiamo trovato uno, nemmeno quelli più vicini a Salvini che vogliono continuare con questo governo – spiega Berlusconi – Salvini dice che è un uomo di parola ma io gli ho detto che il contratto più importante lo ha fatto con gli elettori a cui ha presentato il programma di centrodestra e lui non risponde”.