Il pattinatore John Coughlin, suo partner che si è suicidato impiccandosi il 18 gennaio scorso proprio dopo aver ricevuto la notifica di sospensione per accuse di molestie
“Qualcuno che è innocente non si impicca. Pensate alle vittime quando sostenete che cosa ha fatto ad almeno 10 ragazze”. È l’accusa lanciata dalla 29enne pattinatrice americana Bridget Namiotka che su Facebook ha pubblicato diversi messaggi contro il pattinatore John Coughlin, suo partner che si è suicidato impiccandosi il 18 gennaio scorso proprio dopo aver ricevuto la notifica di sospensione dal Centro americano per lo Sport Sicuro (US Center for SafeSport) a causa delle accuse di molestie sessuali mosse nei suoi confronti. Lui e Namiotka hanno fatto coppia nel pattinaggio artistico per tre anni, dal 2004 al 2007, quando lei aveva dai 14 ai 17 anni e lui dai 18 ai 21.
“Mi spiace, ma John ha fatto del male ad almeno 10 persone inclusa me“, ha scritto ancora Namiotka rispondendo a un post su Facebook in memoria di Coughlin. “Ha abusato sessualmente di me per due anni“. La pattinatrice ha sporto anche una denuncia in tribunale, dove è rappresentata assieme ad altre ragazze che si dicono vittime del pattinatore dall’avvocato John Manly, già leader della difesa nel caso delle oltre 200 atlete della Federginnastica Usa contro Larry Nassar, l’allenatore condannato a 175 anni di prigione: “Le mie clienti e io vogliamo che una cosa sia chiara: John Coughlin ha usato la sua posizione di fiducia e potere e prominenza nel pattinaggio artistico per abusare sessualmente molti minori. Io rappresento tre di loro”, ha spiegato Manly a Usa Today.