Tutto rimandato a dopo le elezioni europee di domenica 26 maggio. Il Decreto sicurezza bis, provvedimento diventato centrale e urgente per la Lega, arriverà in consiglio dei ministri a risultato delle urne acquisito. Ad annunciare lo slittamento dei tempi e la convocazione ritardata del consiglio dei ministri che approverà il nuovo testo è stato direttamente il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, dopo un colloquio con Sergio Mattarella. Ma sul Colle per incontrare il capo dello Stato è salito anche il leader del Carroccio Matteo Salvini, che lunedì sera non aveva nascosto il nervosismo per la presunta segnalazione di “criticità” nel testo arrivata proprio dal Quirinale.
Del decreto sicurezza “è giunta ai miei uffici una versione riveduta ieri pomeriggio. Nella nuova versione mi sembrano superate le criticità emerse”, ha detto Conte ai giornalisti. Ciononostante, ha aggiunto, “ho sentito questo pomeriggio i miei due vicepresidenti e all’esito di uno scambio aperto e franco abbiamo convenuto che è complicato tenere un consiglio dei ministri oggi o domani per cui lo abbiamo rinviato alla settimana prossima”.
Il premier ha anche voluto precisare i toni, e in parte anche i contenuti, del lungo incontro al Quirinale, tornando così sulla “irritazione” del Colle dopo che nel consiglio dei ministri di lunedì era filtrata da palazzo Chigi la presunta contrarietà al decreto di Salvini. Un gesto poco gradito dal Quirinale che si è sentito strattonato nel tiro alla fune tra le due anime della maggioranza gialloverde. “Non si può attribuire al Quirinale una censura preventiva né tantomeno un ruolo di sindacato politico – ha voluto chiarire Conte – significa fargli torto in astratto ma anche in concreto, perché il Presidente non ha svolto e non intende svolgere questo ruolo”. Pace fatta con Mattarella? Per Conte sì: “Oggi sono stato al Quirinale per un incontro con il presidente che è stato come sempre cordiale: sono incontri che periodicamente avvengono. Ci confrontiamo sui vari temi e oggi è stata anche occasione per un aggiornamento sui due provvedimenti” su sicurezza e famiglia.