I senatori e giornalisti chiedono al leader 5 stelle di trovare una soluzione alla chiusura dell'emittente. Di Maio: "Non voglio che nessuno perda il posto". Ma ancora non ci sono soluzioni concrete. Intanto Salvini: "I grillini vogliono chiudere molte radio"
Primo Di Nicola ed Emilio Carelli, i due senatori M5s e giornalisti, rompono il muro M5s sulla chiusura di Radio Radicale. Il 21 maggio sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti per la proroga della concessione all’emittente: tutti i partiti erano d’accordo per concederla, solo il M5s si è opposto, ed essendo necessaria l’unanimità, è saltata. Il vicepremier 5 stelle Luigi Di Maio ha detto oggi, intervistato da Radio Anch’io, che “è necessaria una soluzione”, ma concretamente non si è ancora capito quale la strada che si vorrà percorrere. Anche per questo fanno molto rumore le dichiarazioni di Carelli e Di Nicola che invece vanno in direzione opposta.
“Sono sicuro che Di Maio troverà una soluzione”, ha detto Di Nicola all’agenzia Adnkronos. “Non si tratta infatti di finanziare una emittente, ma, come ho avuto modo di spiegare anche le scorse settimane, di prorogare una Convenzione per assolvere un servizio pubblico essenziale e che è stato legittimamente assegnato. Visto che la Rai, con il suo canale istituzionale, sarà pronta solo tra alcuni mesi a far fronte al compito quel servizio va comunque coperto per non creare un danno ai cittadini e al loro diritto all’informazione. E Radio radicale è la sola in questo momento che può farlo. E deve poter continuare a farlo almeno per il tempo di cui la Rai necessita per mettere a punto il suo progetto”. In linea con le parole di Di Nicola, anche l’ex direttore di SkyTg24 Emilio Carelli: “Auspico che si trovi una soluzione che impedisca la chiusura”, ha detto sempre all’agenzia Adnkronos. E ha suggerito “una soluzione che diluisca nel tempo l’attuale impegno dello Stato in modo da permettere a Radio Radicale di organizzarsi per trovare le risorse necessarie” e “continuare a svolgere il suo ruolo”.
Di Maio a Radio Anch’io ha specificato che “non vuole far perdere il posto a qualcuno”: “Dobbiamo trovare una soluzione, ma una soluzione che tuteli tutte le radio italiane”, ha detto. “In questi anni l’intervento diretto dello Stato ha creato squilibri” e “non dimentichiamo che anche quest’anno prenderà milioni di euro”. Sul tema, ma non sul caso specifico di Radio Radicale, ha parlato anche Matteo Salvini: “Se è vero che i 5S vogliono chiudere Radio Padania? Non lo so”, ha detto a Un giorno da percora su Rai Radio 1. “E’ vero che vogliono provare a chiudere parecchie radio e parecchi giornali, anche Radio Radicale piuttosto che le tv locali. A me non piace chiudere con un tratto di penna giornali, radio e tv”.