Il cantautore racconta a sorpresa uno dei momenti più tristi della sua vita, davanti ai concorrenti da selezionare per le Battle del talent show di Rai Due. I cantanti, emozionati, piangono assieme all'artista
Sul palco di uno dei teatri più belli del mondo, il Teatro Antonio Belloni di Barlassina in Brianza, Morgan si è lasciato andare in un lungo racconto privato, durante le riprese di “The Voice Of Italy”. Il coach, infatti, ha accolto i suoi concorrenti per selezionarne sei in vista delle Battle, aprendo inaspettatamente il suo cuore. C’è una grande ferita nella vita del cantautore e riguarda il padre che si è suicidato l’11 ottobre 1988. “Questo teatro è stato costruito da un signore della Brianza che faceva il mobiliere, come mio padre. Lui faceva il mobiliere. Io quando avevo nove-otto anni andavo nella sua ditta. – racconta l’artista – Lui stava fallendo, non c’era nessuno, il deserto. Proprio lì davanti alla ditta di mobili c’era un negozio di sintetizzatori, allora io andavo lì e mi sembravano astronavi. Mi viene da piangere a pensarci perché poi mio padre ha fallito completamente, è andato alla deriva. Io volevo un sintetizzatore però non avevo i soldi per comprarmelo”.
Poi il momento più toccante: “Mi ricorderò sempre, negli ultimi giorni, mio papà aveva sempre questo fogliettino perché si era informato quanto costava la batteria elettronica: 400mila lire. Lui non aveva neanche 100 lire. Però a suo figlio ci pensava. Infatti una delle ultime cose che mi ha detto è stato: ‘Promettimi che tu dovrai continuare a suonare la musica classica perché quello ti farà diventare qualcuno’”. Chiuso il discorso, Morgan si è messo poi al piano per suonare un brano ai suoi concorrenti e stemperare un po’ la commozione generale.
Morgan aveva già raccontato tre anni fa, durante “L’intervista” con Maurizio Costanzo, il capitolo doloroso della sua vita: “Ho provato un’emozione molto forte, da una parte c’è un aspetto più umano, di dispiacere, dall’altra più filosofico, perché mio padre è morto di suo volere, e quindi ti chiedi il perché. Sicuramente stava male, oggi si parlerebbe di depressione”.