Cinque seggi su 26 ai laburisti di Timmermans, quattro ai liberali e agli euroscettici ma arretra il Pvv di Geert Wilders, alleato di Salvini. Affluenza al 41,2%, in crescita. Nessuna previsione è attesa invece per il voto nel Regno Unito, dove i primi exit-poll sono previsti domenica in concomitanza con la chiusura degli altri seggi in Europa
L’Olanda e il Regno Unito sono stati i primi due Paesi Ue a completare le operazioni di voto. E ad urne chiuse sono arrivati i primi exit-poll per quanto riguarda i Paesi Bassi: il primo partito sono i Laburisti (PvdA) del commissario europeo Frans Timmermans che avrebbe ottenuto 5 seggi su 26 con il 18,4% dei voti secondo le rilevazioni di Ipsos pubblicate dai media olandesi.
Agli euroscettici del Forum per la democrazia (Fvd) e il Pvv di Geert Wilders – tra gli alleati di Matteo Salvini – andrebbero 4 europarlamentari, ma con una crescita dei primi (3 seggi, 11,2% dei voti) e un arretramento degli altri che passerebbero da 4 a un rappresentante a Bruxelles in virtù del 4% di preferenze. Anche ai liberali di Rutte vanno quattro seggi.
Guadagna un seggio la sinistra verde di Gl, che passa da 2 a 3 con il 10,4%, mentre arretra il Partito Socialista che secondo Ipsos avrebbe conquistato un solo europarlamentare. In leggero aumento l’affluenza: alle urne si è recato il 41,2% degli elettori. Nel 2014 era il 32%, nel 2009 era 33. Nessuna previsione è attesa invece per il voto nel Regno Unito, dove i primi exit-poll sono previsti domenica in concomitanza con la chiusura degli altri seggi in Europa.