“La lotta alla mafia è una battaglia di libertà contro chi soffoca le coscienze, contro chi vuole confondere la verità con la menzogna, il bene con il male”. Giuseppe Conte, alle celebrazioni per la strage di Capaci a Palermo, ha parlato della lotta che deve portare avanti lo Stato anche oggi. “Con questo spirito e con questo convincimento, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno combattuto per restituire la libertà alla loro terra”, ha detto. “Sappiamo bene, infatti, che la lotta alla mafia è una battaglia contro la prepotenza e i soprusi, contro la giustizia sommaria e il controllo violento del territorio, contro la politica deviata, che si piega a interessi particolari e a torbidi accordi, della trasparenza contro l’opacità delle attività economiche”.
Quindi il presidente del Consiglio, intervenendo nell’aula bunker dell’Ucciardone, ha continuato parlando dei compiti delle istituzioni: “Palermo chiama Italia! E’ un appello a cui, però, deve rispondere anche lo Stato. Il governo che rappresento si ricorda di questa chiamata e vi risponde con tutti gli strumenti che può mettere in campo. Il nostro obiettivo è chiaro: fare terra bruciata alla mafia. Il mezzo che abbiamo a disposizione è quello di impegnarci a garantire una maggiore giustizia sociale. Sappiamo che le organizzazioni criminali hanno buon gioco a instaurarsi come sistema alternativo sul territorio, là dove mancano diritti e opportunità”.
“Nel 1992”, ha detto ancora Conte, “come d’altra parte in altre, troppe occasioni, la mafia non aveva colpito solamente alcune persone, ma aveva voluto colpire lo Stato nella sua interezza, nella sua integrità, uccidendo chi, con competenza e determinazione, stava dedicando la propria vita a combattere un fenomeno criminale di assoluta gravità, il più grave che l’Italia abbia mai conosciuto, anche perché il più pervicace e resistente”.
Per il presidente della Camera Roberto Fico serve invece un “piano Marshall” per “sconfiggerla definitivamente” e che coinvolga tutti. “Le mafie e la criminalità sono il primo problema di sicurezza del Paese”, è il messaggio del capo della Polizia, Franco Gabrielli.
La polemica per la presenza di Salvini: disertano Claudio Fava, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente della Sicilia Musumeci
Hanno invece disertato la cerimonia alcuni rappresentanti delle istituzioni, in segno di polemica per la presenza del ministro dell’Interno del Carroccio. Non c’erano infatti Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia della Regione Siciliana, il governatore Nello Musumeci e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. A loro ha replicato il leader della Lega Matteo Salvini:”Sbaglia chi si divide sulla lotta alla mafia“, ha detto. “Chiunque usi questa giornata per attacchi politici sbaglia, non fa torto a me ma fa torto all’Italia e alla memoria di Falcone e agli uomini della scorta e a quanti sono morti”. Quindi ha rivendicato: “Alla mafia stiamo portando via tutto”, ha dichiarato. Dopo la cerimonia, è tornato a criticare gli assenti: “Sono incomprensibili le polemiche e le assenze di certa sinistra, che non sono un’offesa a me, ma alla memoria di Giovanni Falcone e di tutte le eroiche vittime della mafia”.
Anche Maria Falcone, sorella del giudice antimafia, ha criticato la scelta di prendere le distanze dalla cerimonia: “Le polemiche non devono esistere perché dividono e creano isolamento. La cosa bella di cui parlare sono questi giovani che vengono a Palermo per ricordare Giovanni, Paolo e per parlare di legalità e lotta alla mafia, che come ha detto il presidente della Repubblica: ce la faremo, sconfiggeremo Cosa nostra. Non devono esserci distinzioni nel fronte antimafia, perché le polemiche creano grossissimi problemi all’antimafia e sono un premio alla mafia“. “Le polemiche oggi sono inutili, proprio in quest’aula che rappresenta la prima vittoria dello Stato”, ha detto Maria Falcone aprendo le cerimonie. La sorella del magistrato ha ricordato il senso di rispetto per istituzioni che Falcone aveva sempre testimoniato. “Giovanni – ha aggiunto – era la personificazione del senso dello Stato“.
Per il vicepremier Luigi Di Maio “dobbiamo rendere giustizia ogni giorno a chi ha lottato e lotta contro la criminalità per la libertà degli italiani. Ma dobbiamo anche ricordarci che le commemorazioni servono solo se seguite da azioni coerenti – ha aggiunto – Il nostro impegno è difendere sempre i valori e la cultura della trasparenza e della legalità“. “I ministri passano, i ragazzi restano”, si è limitato a dire commentando le polemiche l’ex presidente del Senato Piero Grasso. “Ogni anno c’è sempre una polemica innescata. La scuola fa un grande lavoro tutto l’anno, non vorrei che qualcuno si volesse distinguere non partecipando….”.
Nessun riferimento alle polemiche nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella : “A ventisette anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari. Vanno ringraziati quanti da una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l’indifferenza che le sono complici. I nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina sono indimenticabili. Nella loro disumanità gli assassini li hanno colpiti anche come simboli – a loro avversi – delle istituzioni democratiche e della legalità. Il loro sacrificio è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell’azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini e delle comunità di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie”. “Questa riscossa – aggiunge – ha già prodotto risultati importanti. Ma deve proseguire. Fino alla sconfitta definitiva della mafia, che Falcone e Borsellino hanno cominciato a battere con il loro lavoro coraggioso, con innovativi metodi di indagine, con l’azione nei processi, con il dialogo nella società, nelle scuole, soprattutto con una speciale attenzione all’educazione dei giovani”.
“Giovanni Falcone avrebbe da pochi giorni festeggiato i suoi 80 anni“, ha concluso il capo dello Stato. “La mafia sanguinaria ha spezzato la sua vita, ma non il suo esempio di magistrato, il suo insegnamento di uomo delle istituzioni, la sua testimonianza civile. Falcone, come Cesare Terranova, Gaetano Costa, Rocco Chinnici, non era mai arretrato davanti alla minaccia criminale. Anzi, è stato determinante nel costruire strumenti più idonei di contrasto alla mafia, istruendo il primo maxi-processo, svelando aspetti non conosciuti dell’organizzazione criminale, contribuendo a far nascere la Procura nazionale e le Direzioni distrettuali antimafia. L’eredità costituita dalle sue conoscenze, dalla sua tenacia, dal suo rigore etico, è un patrimonio preziosissimo”.
Il presidente della Camera Fico: “Serve piano Marshall per sconfiggere la mafia”. Gabrielli: “Mafia primo problema del Paese”
Secondo il presidente della Camera, Roberto Fico, serve invece “un piano Marshall contro le mafie, il risultato deve essere sconfiggerle definitivamente, chiudere con questa storia”, ha detto nell’aula bunker dell’Ucciardone. “Dobbiamo avere la capacità di farlo, ci vuole un’azione congiunta di tutti i ministeri”, ha spiegato. “Vengo da Napoli conosco bene la situazione dei clan – ha proseguito Fico – dobbiamo esserci con una presenza forte e culturale nei territori dove la criminalità organizzata arruola i giovani come manovalanza. Dobbiamo andarci a prendere i figli dei camorristi e spezzare quella catena”.
“Prenderemo Matteo Messina Denaro ma la partita resta aperta“, ha detto il capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli, intervenendo alla commemorazione di Giovanni Falcone. “E’ ovvio che per noi la cattura è una priorità – ha aggiunto – ma la priorità è il contrasto delle mafie“. “Non vorrei che però passasse il messaggio di simboli che assumono dimensioni superiori all’effettiva capacità”, ha sottolineato.
“Le mafie e la criminalità sono il primo problema di sicurezza del Paese”. È la convinzione del capo della polizia di Stato. “Credo che” la scuola “sia fondamentale”, ha aggiunto nell’aula bunker di Palermo. “È ovvio che la repressione, il momento chirurgico, quando il male è così incistito nella società, è fondamentale. Noi non vogliamo cittadini che si sostituiscano al contrasto, vogliamo cittadini consapevoli“. Sono importanti “i piccoli gesti, i piccoli comportamenti. A volte c’è il rischio che si pretenda dagli altri le grandi cose e nei comportamenti c’è una sorta di giustificazione“, ha concluso Gabrielli.
Politica
Falcone, Conte: “La lotta alla mafia è una battaglia di libertà. Contro politica deviata che si piega a torbidi accordi”
Il presidente del Consiglio alle celebrazioni per la strage di Capaci a Palermo parla del ruolo delle istituzioni oggi. Assenti Fava, Musumeci e il sindaco Orlando in segno di polemica. Salvini: "Fanno torto all'Italia". Per Fico invece serve "un piano Marshall" e per il capo della Polizia resta "il primo problema di sicurezza del Paese". Mattarella: "Il sacrificio delle vittime è divenuto motore di una riscossa di civiltà che deve continuare fino alla sconfitta definitiva della mafia"
“La lotta alla mafia è una battaglia di libertà contro chi soffoca le coscienze, contro chi vuole confondere la verità con la menzogna, il bene con il male”. Giuseppe Conte, alle celebrazioni per la strage di Capaci a Palermo, ha parlato della lotta che deve portare avanti lo Stato anche oggi. “Con questo spirito e con questo convincimento, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno combattuto per restituire la libertà alla loro terra”, ha detto. “Sappiamo bene, infatti, che la lotta alla mafia è una battaglia contro la prepotenza e i soprusi, contro la giustizia sommaria e il controllo violento del territorio, contro la politica deviata, che si piega a interessi particolari e a torbidi accordi, della trasparenza contro l’opacità delle attività economiche”.
Quindi il presidente del Consiglio, intervenendo nell’aula bunker dell’Ucciardone, ha continuato parlando dei compiti delle istituzioni: “Palermo chiama Italia! E’ un appello a cui, però, deve rispondere anche lo Stato. Il governo che rappresento si ricorda di questa chiamata e vi risponde con tutti gli strumenti che può mettere in campo. Il nostro obiettivo è chiaro: fare terra bruciata alla mafia. Il mezzo che abbiamo a disposizione è quello di impegnarci a garantire una maggiore giustizia sociale. Sappiamo che le organizzazioni criminali hanno buon gioco a instaurarsi come sistema alternativo sul territorio, là dove mancano diritti e opportunità”.
“Nel 1992”, ha detto ancora Conte, “come d’altra parte in altre, troppe occasioni, la mafia non aveva colpito solamente alcune persone, ma aveva voluto colpire lo Stato nella sua interezza, nella sua integrità, uccidendo chi, con competenza e determinazione, stava dedicando la propria vita a combattere un fenomeno criminale di assoluta gravità, il più grave che l’Italia abbia mai conosciuto, anche perché il più pervicace e resistente”.
Per il presidente della Camera Roberto Fico serve invece un “piano Marshall” per “sconfiggerla definitivamente” e che coinvolga tutti. “Le mafie e la criminalità sono il primo problema di sicurezza del Paese”, è il messaggio del capo della Polizia, Franco Gabrielli.
La polemica per la presenza di Salvini: disertano Claudio Fava, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente della Sicilia Musumeci
Hanno invece disertato la cerimonia alcuni rappresentanti delle istituzioni, in segno di polemica per la presenza del ministro dell’Interno del Carroccio. Non c’erano infatti Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia della Regione Siciliana, il governatore Nello Musumeci e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. A loro ha replicato il leader della Lega Matteo Salvini:”Sbaglia chi si divide sulla lotta alla mafia“, ha detto. “Chiunque usi questa giornata per attacchi politici sbaglia, non fa torto a me ma fa torto all’Italia e alla memoria di Falcone e agli uomini della scorta e a quanti sono morti”. Quindi ha rivendicato: “Alla mafia stiamo portando via tutto”, ha dichiarato. Dopo la cerimonia, è tornato a criticare gli assenti: “Sono incomprensibili le polemiche e le assenze di certa sinistra, che non sono un’offesa a me, ma alla memoria di Giovanni Falcone e di tutte le eroiche vittime della mafia”.
Anche Maria Falcone, sorella del giudice antimafia, ha criticato la scelta di prendere le distanze dalla cerimonia: “Le polemiche non devono esistere perché dividono e creano isolamento. La cosa bella di cui parlare sono questi giovani che vengono a Palermo per ricordare Giovanni, Paolo e per parlare di legalità e lotta alla mafia, che come ha detto il presidente della Repubblica: ce la faremo, sconfiggeremo Cosa nostra. Non devono esserci distinzioni nel fronte antimafia, perché le polemiche creano grossissimi problemi all’antimafia e sono un premio alla mafia“. “Le polemiche oggi sono inutili, proprio in quest’aula che rappresenta la prima vittoria dello Stato”, ha detto Maria Falcone aprendo le cerimonie. La sorella del magistrato ha ricordato il senso di rispetto per istituzioni che Falcone aveva sempre testimoniato. “Giovanni – ha aggiunto – era la personificazione del senso dello Stato“.
Per il vicepremier Luigi Di Maio “dobbiamo rendere giustizia ogni giorno a chi ha lottato e lotta contro la criminalità per la libertà degli italiani. Ma dobbiamo anche ricordarci che le commemorazioni servono solo se seguite da azioni coerenti – ha aggiunto – Il nostro impegno è difendere sempre i valori e la cultura della trasparenza e della legalità“. “I ministri passano, i ragazzi restano”, si è limitato a dire commentando le polemiche l’ex presidente del Senato Piero Grasso. “Ogni anno c’è sempre una polemica innescata. La scuola fa un grande lavoro tutto l’anno, non vorrei che qualcuno si volesse distinguere non partecipando….”.
Nessun riferimento alle polemiche nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella : “A ventisette anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari. Vanno ringraziati quanti da una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l’indifferenza che le sono complici. I nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina sono indimenticabili. Nella loro disumanità gli assassini li hanno colpiti anche come simboli – a loro avversi – delle istituzioni democratiche e della legalità. Il loro sacrificio è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell’azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini e delle comunità di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie”. “Questa riscossa – aggiunge – ha già prodotto risultati importanti. Ma deve proseguire. Fino alla sconfitta definitiva della mafia, che Falcone e Borsellino hanno cominciato a battere con il loro lavoro coraggioso, con innovativi metodi di indagine, con l’azione nei processi, con il dialogo nella società, nelle scuole, soprattutto con una speciale attenzione all’educazione dei giovani”.
“Giovanni Falcone avrebbe da pochi giorni festeggiato i suoi 80 anni“, ha concluso il capo dello Stato. “La mafia sanguinaria ha spezzato la sua vita, ma non il suo esempio di magistrato, il suo insegnamento di uomo delle istituzioni, la sua testimonianza civile. Falcone, come Cesare Terranova, Gaetano Costa, Rocco Chinnici, non era mai arretrato davanti alla minaccia criminale. Anzi, è stato determinante nel costruire strumenti più idonei di contrasto alla mafia, istruendo il primo maxi-processo, svelando aspetti non conosciuti dell’organizzazione criminale, contribuendo a far nascere la Procura nazionale e le Direzioni distrettuali antimafia. L’eredità costituita dalle sue conoscenze, dalla sua tenacia, dal suo rigore etico, è un patrimonio preziosissimo”.
Il presidente della Camera Fico: “Serve piano Marshall per sconfiggere la mafia”. Gabrielli: “Mafia primo problema del Paese”
Secondo il presidente della Camera, Roberto Fico, serve invece “un piano Marshall contro le mafie, il risultato deve essere sconfiggerle definitivamente, chiudere con questa storia”, ha detto nell’aula bunker dell’Ucciardone. “Dobbiamo avere la capacità di farlo, ci vuole un’azione congiunta di tutti i ministeri”, ha spiegato. “Vengo da Napoli conosco bene la situazione dei clan – ha proseguito Fico – dobbiamo esserci con una presenza forte e culturale nei territori dove la criminalità organizzata arruola i giovani come manovalanza. Dobbiamo andarci a prendere i figli dei camorristi e spezzare quella catena”.
“Prenderemo Matteo Messina Denaro ma la partita resta aperta“, ha detto il capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli, intervenendo alla commemorazione di Giovanni Falcone. “E’ ovvio che per noi la cattura è una priorità – ha aggiunto – ma la priorità è il contrasto delle mafie“. “Non vorrei che però passasse il messaggio di simboli che assumono dimensioni superiori all’effettiva capacità”, ha sottolineato.
“Le mafie e la criminalità sono il primo problema di sicurezza del Paese”. È la convinzione del capo della polizia di Stato. “Credo che” la scuola “sia fondamentale”, ha aggiunto nell’aula bunker di Palermo. “È ovvio che la repressione, il momento chirurgico, quando il male è così incistito nella società, è fondamentale. Noi non vogliamo cittadini che si sostituiscano al contrasto, vogliamo cittadini consapevoli“. Sono importanti “i piccoli gesti, i piccoli comportamenti. A volte c’è il rischio che si pretenda dagli altri le grandi cose e nei comportamenti c’è una sorta di giustificazione“, ha concluso Gabrielli.
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Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - La Federal Reserve non cede alle lusinghe e continua con un atteggiamento da 'colomba'. Infatti nell'ultima riunione del 2024 il comitato di politica monetaria ha deciso un taglio solo di 25 punti (molti osservatori si aspettavano 50 punti) alla luce di segnali che sembrano poco rassicuranti: infatti, si spiega nella dichiarazione conclusiva del Fomc, se "indicatori recenti suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto" l'inflazione "ha fatto progressi verso l'obiettivo del 2 percento del Comitato, ma rimane in qualche modo elevata".
Il Comitato di politica monetaria ritiene pertanto "che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano più o meno in equilibrio e le prospettive economiche sono incerte". Di qui la decisione di abbassare il range per il tasso dei fondi federali di un quarto di punto percentuale nell'intervallo 4,25-4,50%.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - In coma si ritrova, a sua insaputa, tesserato del Pd. A raccontarlo al Corriere del Mezzogiorno è la moglie di Giovanni Mista, residente nel comune di San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino, che si è ritrovato tra gli iscritti dem dopo un lungo ricovero in ospedale. Un fatto su cui è intervenuto il senatore dem e commissario del Pd campano, Antonio Misiani, parlando a Radio Cusano Campus: "Ho intenzione di verificare fino in fondo quello che è successo che è una vergogna e se confermato prenderemo provvedimenti come abbiamo sempre fatto".
"Noi - rimarca Misiani- i 'signori delle tessere' li abbiamo mandati via e abbiamo contrastato e contrasteremo fino in fondo qualunque forma di abusi e di irregolarità. I provvedimenti li prenderemo verso chi ha fatto una tessera falsa ad una persona che non aveva la minima intenzione. Il diretto interessato ha la mia solidarietà così come i familiari che hanno denunciato. Non hanno e non avranno la mia solidarietà, i cretini che hanno fatto questa cosa".
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “Il rapporto Enea sull' efficienza energetica fa il quadro sulla situazione nazionale e fornisce strumenti per le future decisioni della politica sulle tematiche ambientali. Oggi consumiamo circa 310 TWh all’anno. Negli ultimi 50 anni la domanda energetica è quadruplicata e nei prossimi vent’anni ci sarà un ulteriore raddoppiamento. Per l’Italia, solo un anno e mezzo fa era stato previsto un innalzamento a 680 TWh, ma forse quel valore dovrà essere ulteriormente innalzato. Ciò comporta l’adeguamento dei sistemi di produzione e acquisizione dell’energia, magari ricorrendo anche al nucleare. È sui dati scientifici che dobbiamo costruire lo sviluppo, fare le valutazioni, programmare gli investimenti. Da un lato la sfida è produrre energia pulita, e dall’altro avere sistemi in grado di utilizzarla efficientemente”. Così Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, durante la presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica elaborato dall’Enea.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “Il rapporto Enea sull' efficienza energetica fa il quadro sulla situazione nazionale e fornisce strumenti per le future decisioni della politica sulle tematiche ambientali. Oggi consumiamo circa 310 TWh all’anno. Negli ultimi 50 anni la domanda energetica è quadruplicata e nei prossimi vent’anni ci sarà un ulteriore raddoppiamento. Per l’Italia, solo un anno e mezzo fa era stato previsto un innalzamento a 680 TWh, ma forse quel valore dovrà essere ulteriormente innalzato. Ciò comporta l’adeguamento dei sistemi di produzione e acquisizione dell’energia, magari ricorrendo anche al nucleare. È sui dati scientifici che dobbiamo costruire lo sviluppo, fare le valutazioni, programmare gli investimenti. Da un lato la sfida è produrre energia pulita, e dall’altro avere sistemi in grado di utilizzarla efficientemente”. Così Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, durante la presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica elaborato dall’Enea.
Palermo, 18 dic. (Adnkronos) - E' stato condannato a 12 anni di carcere, con il rito abbreviato, il minorenne che il 20 dicembre del 2023 uccise a colpi di pistola l'ex calciatore ventiduenne Lino Celesia, nei pressi della discoteca Notr3 di Palermo. La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio dal Gup del Tribunale dei minorenni di Palermo, Antonella Pardo. L'imputato ha fatto la maggiore età solo da pochi mesi. Un omicidio scaturito dopo una banale lite che costò la vita al giovane Celesia. La Procuratrice per i minori Claudia Caramanna aveva chiesto la condanna a 18 anni di carcere.
Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - “Vale circa 3,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) il risparmio ottenuto al 2023, da conteggiare negli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima. Centrale il ruolo che l'efficienza energetica ha assunto anche nel nostro paese, grazie a nuove tecnologie e metodologie innovative. Determinanti anche la formazione e all'informazione, volute dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e attuate dall'Enea coinvolgendo imprese, cittadini e istituzioni. Ora ci aspetta un lavoro importante che riguarda il recepimento delle nuove direttive europee, a partire da quella sulla prestazione energetica degli edifici. Siamo orgogliosi di aver ottenuto dal Ministero il coordinamento del relativo gruppo di lavoro. Si tratta di definire le misure da mettere in campo nei prossimi dieci anni”. Così Ilaria Bertini, Direttrice dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica Enea, in occasione della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.
Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - "Il Rapporto annuale sull'efficienza energetica è centrale per traguardare gli obiettivi di transizione ecologica: un tema che interessa diversi comparti, da quello industriale a quello civile, al residenziale. Il tutto va inquadrato in un contesto nazionale ed europeo: sono state emanate diverse direttive che gli Stati membri poi devono recepire e che determineranno poi delle azioni concrete. Un contesto nel quale è importante anche seguire dei processi di armonizzazione nella definizione poi degli standard da attuare e da applicare, tenendo conto anche delle specificità territoriali. Si pensi per esempio all’Italia e alle sue peculiarità geografiche, che impongono determinate scelte riguardo l'efficientamento degli edifici. Enea è un osservatore privilegiato di queste dinamiche, segue queste dinamiche e contribuisce a dare soluzioni, non soltanto alla politica e agli stakeholder, favorendo anche comportamenti più responsabili da parte dei cittadini”. Questo il commento di Giorgio Graditi, Direttore Generale Enea, nel corso della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.