Il regista ha raccontato del suo bellissimo e difficile rapporto con l'attore durante la trasmissione I Lunatici di Radio2
“Quando una persona beve, quando una persona è alcolizzata, non so come trattarla”. Giovanni Veronesi aggiunge un particolare inedito sul rapporto di amicizia fraterna con l’attore Francesco Nuti. L’episodio raccontato in diretta durante la trasmissione di Radio2, I Lunatici, si colloca negli anni ottanta/novanta molto prima dell’incidente accaduto al comico pratese nel 2006. “Ero più giovane, mi spaventai, pensai che anche io stavo rischiando, che il pericolo incombeva anche nella mia vita – ha continuato Veronesi -, a un certo punto gli dissi che noi due non andavamo più d’accordo, e che lui doveva curarsi. Alla fine è tutto è degenerato. Prima che lui si facesse male siamo tornati amici, abbiamo ripreso a vederci, ma lui non era più lo stesso. Ho questa remora, forse se mi capitasse adesso una cosa del genere saprei come comportarmi”.
Nuti e Veronesi sono stati protagonisti di un lungo sodalizio professionale e di una grande amicizia che continua tutt’ora. Veronesi sceneggiò cinque grandi successi di Nuti attore e regista come: Tutta colpa del paradiso(1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski di padre polacco (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1990), Donne con le gonne (1991).
Ospite al fattoquotidiano.it Veronesi aveva raccontato del suo rapporto odierno con l’amico ospite di una clinica di Roma, da diversi anni impossibilitato a parlare e muoversi dalle conseguenze dell’incidente domestico del 2006 e di un’ulteriore caduta nel 2017: “Ogni volta che lo incontro lo sbaciucchio tutto. Francesco è mio fratello. Ci siamo divertiti tanto insieme. Eravamo padroni del mercato cinematografico italiano”. “A parte il lavoro che abbiamo fatto insieme, i film che abbiamo scritto, il successo che abbiamo avuto – ha concluso Veronesi durante la diretta de I Lunatici – io lo amavo proprio come persona, mi piaceva, era generoso, speciale, unico. Averlo perso in gran parte, per me è stato uno choc”.