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Ilaria Cucchi: “Uno dei regali di Stefano è stato l’amore per Fabio. A volte mi dice: Vorrei non averti conosciuta, perché vorrebbe dire che lui è vivo”

Ilaria Cucchi si è raccontata a Candida Morvillo in una lunga intervista per il Corriere della Sera

In questi dieci anni, Stefano mi ha fatto tanti regali. Il primo è farmi capire che certe cose non possiamo cambiarle, mentre per altre abbiamo il dovere di lottare. E poi, nel tempo, ho trovato la mia dimensione di donna e la felicità che lui mi augurava”. A parlare così è Ilaria Cucchi, intervistata da Candida Morvillo per il Corriere della Sera. “Mi sono separata – continua Ilaria – e l’altro regalo di Stefano è stato Fabio, che a volte mi fa: vorrei non averti conosciuta, perché significherebbe che Stefano è vivo”.

Un flusso di parole che suggeriscono il dolore e la sensazione di rinascita dopo aver vinto la battaglia più importante: stasera sul Nove andrà in onda “Stefano Cucchi, la seconda verità“, con Ilaria che racconta il percorso fatto per arrivare al Cucchi Bis e Ter, i processi dove Ilaria per la prima volta “non si è sentita sola” e ha avuto una speranza per suo fratello.

E parlando dell’amore per Fabio Anselmo, l’avvocato che è stato al suo fianco in questi anni, continua: “(Questo amore, ndr) ci ha consentito di trovare forza l’uno nell’altra. In un’udienza in cui pareva che sotto accusa ci fosse Stefano perché drogato o magro, Fabio ha chiesto di fare una domanda ai medici che l’avevano visitato vivo. Gliel’hanno negata. L’ho visto lanciare in aria la toga e urlare “io vengo da Ferrara tutte le settimane a spese di questa famiglia e voi non mi consentite di fare il mio lavoro”. In quell’istante, mi sono innamorata di lui“. E le parole su Stefano, da sorella: “Era sempre il più piccolino di tutti. Per camuffare la fragilità faceva lo spavaldo, ha incontrato brutte compagnie e la droga. Ma era buono, e simpatico al punto che io, da timida, me lo portavo dietro per fare amicizia più facilmente. Mi chiedeva “ma sei felice?”. Era così sensibile da aver capito che la mia vita era perfetta solo all’apparenza“.