Nei primi tre mesi del 2019 si conferma il trend di aumento dei contratti stabili e di calo di quelli a termine che era già emerso dai dati su novembre e dicembre 2018, dopo l’entrata in vigore del decreto Dignità anche per rinnovi e proroghe. E’ quello che risulta dall’ultimo Osservatorio sul precariato diffuso dall’Inps. Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato risultano quasi raddoppiate, da 125mila a 219mila: +75,5%. In forte calo i contratti di somministrazione: la variazione netta dei rapporti di lavoro di questo tipo è pari a 34.279 unità contro le 66.350 dei primi tre mesi del 2018.

I nuovi contratti a tempo indeterminato sono stati 390mila contro i 352mila del periodo gennaio-marzo 2018, mentre la variazione netta dei contratti stabili (cioè la somma di assunzioni e trasformazioni meno le cessazioni) risulta positiva per 241.147 contratti, +126,3% sui primi tre mesi dello scorso anno. In assoluto, la variazione netta dei rapporti di lavoro di tutte le tipologie mostra un saldo positivo di 343mila, contro i 406mila dello stesso periodo dell’anno prima.

Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, risulta positivo e pari a +351mila, inferiore a quello registrato nel corrispondente momento alla fine del primo trimestre 2018 (+537mila). Nel corso degli ultimi dodici mesi si è registrata però una inversione di tendenza fra l’andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e quello dei tempo determinato. In particolare, mentre il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da -57mila (fine marzo 2018) a +324mila (fine marzo 2019), quello dei rapporti a tempo determinato è passato da +346mila a -90mila. Anche il saldo annualizzato dei rapporti di apprendistato risulta positivo per 80mila unità.

A marzo, segnala sempre l’Inps, sono state presentate un totale di 105.066 domande di disoccupazione, segnando una flessione del 2% rispetto al mese di marzo 2018, quando le domande erano state 107.240. Le domande hanno riguardato nel marzo scorso 103.965 Naspi, 12 mobilità e 1.089 DisColl. Il numero di ore di cassa complessivamente autorizzate in aprile è stato invece pari a 25,4 milioni, in aumento del 30,5% rispetto allo stesso mese del 2018, quando le ore autorizzate erano state 19,4 milioni. A tirare l’aumento di aprile soprattutto le richieste di Cigs per le quali le ore autorizzate sono salite del 78,1% rispetto allo stesso mese del 2018 (quando si erano registrate 10,1 milioni di ore) pari a 17,9 milioni, di cui 4,3 milioni per solidarietà. Cresce anche la variazione congiunturale: su marzo, rileva l’Inps, si registra una variazione del +79,3%. In calo invece le richieste di interventi ordinari: le ore di Cigo richieste sempre ad aprile 2019 sono state 7,4 milioni rispetto ai 9,1 dello stesso mese dell’anno precedente, con una variazione tendenziale di -18%.Per quanto riguarda gli interventi in deroga, quelli di Cigd, sono state pari a 20mila ore quelle autorizzate ad  aprile che registrano così un incremento del 68,5% sul marzo precedente ed un calo del 93,6% sullo stesso mese del 2018.

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