La Lega sfonda il 34 per cento, il M5s crolla al 17,07 e viene sorpassato dal Partito democratico al 22%. Se in Europa c’è il boom dei sovranisti senza però che riescano ad ottenere la maggioranza, in Italia è il Carroccio di Matteo Salvini a dominare la scena delle Europee 2019: ha stravinto al Nord e al Centro e, mentre i grillini resistono al Sud e nelle Isole, registra cifre senza precedenti dall’Umbria alla Calabria fino alla Puglia. Il Pd vince nelle grandi città (Milano, Roma, Firenze, Genova, Bologna, Trento) e in Toscana, ma non prende né l’Emilia-Romagna né il Lazio.

Il governo – E’ un risultato che cambia gli equilibri del governo gialloverde e che apre nuovi scenari sul fronte dell’esecutivo già a partire da questa mattina. Il vicepremier leghista, intervenendo sia subito dopo i primi risultati che in mattinata, ha garantito che l’esecutivo continua e “non ci saranno regolamenti di conti”, ma di fatto i poteri interni sono completamente ribaltati. Luigi Di Maio parlerà solo alle 14 di oggi pomeriggio e, secondo le prime reazioni arrivate da fonti interne, il colpo per i 5 stelle è durissimo. Chi a sorpresa è tornato a farsi sentire è Beppe Grillo che su Twitter ha scritto provocatoriamente: “Oggi Radio Maria e Canti gregoriani“. I primi effetti, se non ci saranno rimpasti immediati, si vedranno sui dossier più importanti. Il viceministro leghista dell’Economia Massimo Garavaglia su Radio24 ha dichiarato: “Questi no adesso devono diventare sì. Per esempio la Tav“. Proprio l’Alta velocità Torino-Lione e l’Autonomia sono i temi citati dal ministro dell’Interno nella sua conferenza stampa: “Si va avanti”, ha detto Salvini, “questo gli italiani ci chiedono, abbiamo già il cronoprogramma”. Ha detto citando “l’autonomia, che ha un testo base pronto e che è un tema che unisce” e le “grandi opere”. “Questo voto italiano e francese permetterà all’Europa di investire ancora più soldi sui grandi opere, come la Tav e altre infrastrutture stradali, portuali e aeroportuali. E’ un mandato chiaro: andate e fate“. Il messaggio è molto chiaro ed è rivolto ai soci di governo del Movimento: tutti gli esponenti della Lega continuano a ripetere che stiano tranquilli, ma d’ora in poi faranno valere la vittoria ogni volta che ci sarà il muro contro muro sui punti del contratto.

Le percentuali – La Lega è al 34,33% di consensi e raddoppia rispetto alle elezioni politiche di un anno fa quando prese il 17 per cento delle preferenze. Il confronto con le Europee di cinque anni fa è senza precedenti: il partito nel 2014 prese solo il 6,2 per cento. L’altro dato significativo è il sorpasso del Partito democratico sul M5s: i democratici, dopo l’arrivo alla guida della segreteria di Nicola Zingaretti e il (quasi) addio di Matteo Renzi, prendono il 22,69%, risalendo di quattro punti dal 18 delle scorse politiche. Niente a che vedere con l’exploit del 2014 quando alle Europee superarono il 40. I 5 stelle invece raccolgono i cocci e toccano il 17,05 per cento: solo un anno fa alle politiche i grillini erano primo partito con il 32 per cento dei voti. Alle Europee del 2014, quelle famose in cui Grillo si presentò in video prendendo un maalox per digerire la sconfitta, presero il 21. A destra Forza Italia si ferma al 8,78% pari a 2.333.579 voti e Fdi al 6,46% con 1.717.054 voti.

I voti assoluti – A pesare molto sui risultati è anche l’affluenza che si è fermata al 56 per cento. Se si guardano i numeri assoluti di voti, persi e guadagnati, lo scenario infatti cambia leggermente. Facendo il paragone con le politiche del 4 marzo 2018 ad esempio si nota come la Lega è passata da 5.698.687 a 9.123.555 voti: ne ha ottenuti 3 milioni e 424868mila. I 5 stelli sono scesi da 10 milioni e 698.687 mila voti a 4.529.905. Nel 2014 i grillini avevano preso 5.807.362 voti. Cambia molto in termini assoluti il panorama per il Pd che festeggia la crescita in punti percentuali, ma guardando i voti fisici ne ha addirittura persi 161mila (da 6.161.896 a 6.032.221 voti).

Le preferenze – I grillini non dovranno fare i conti solo con uno dei risultati peggiori dall’entrata in Parlamento, ma anche con il boom di preferenze ottenuto da Matteo Salvini che in totale prende oltre due milioni di preferenze. Al Nord Ovest ne colleziona più di 669mila. Nella stessa circoscrizione l’ex sindaco di Milano candidato con il Pd Giuliano Pisapia ne prende 256mila. Al Nord Est Lega oltre il 41% e per Salvini 526mila voti, mentre Carlo Calenda del Pd si ferma a 260.605. Al Centro ancora Salvini in prima fila per le preferenze con quasi 385mila voti, mentre al Sud i voti per il leader del Carroccio sono oltre 321mila. Infine nelle Isole, dove il M5s si attesta come primo partito al 29%, Salvini si “ferma” a 239mila voti. Boom di voti per il medico di Lampedusa Pietro Bartolo, candidato con il Pd nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, oltre che nel Centro Italia. Nelle isole Bartolo ha ottenuto 115.579 voti, seguito dall’uscente Caterina Chinnici (94.682 voti) e Michela Giuffrida, che ha ottenuto 49.266 voti.

CIRCOSCRIZIONE NORD EST E OVEST- Al Nord la vittoria del Carroccio è netta e va oltre il tetto del 40%, il M5s sprofonda sia al Nord Est che al Nord Ovest, mentre il Pd sale sopra il 23 per cento. Al Nord Ovest, il partito di Salvini prende il 40,7% di voti, il Pd è il secondo partito al 23,45%, M5s è al 11,19%. Forza Italia è al 8,8%, Fdi al 5,6. Al Nord Est La Lega è al 41, il Pd è al 23,79, M5s al 10,3, Fi 5,8, Fdi al 5,7%.

In Lombardia alle Europee la Lega ottiene il 43,38% di voti. Il Pd è al 23,08%. Il M5s al 9,34%. Fi è all,8,86%. Fdi è al 5.53%. Mentre + Europa al 3.09%. Nella Regione dominata dal Carroccio, si differenzia Milano dove il Pd risulta essere il primo partito attestandosi al 35,97%. Nel capoluogo lombardo i dem sono seguiti dalla Lega con il 27,39% e da Forza Italia al 10,18%. Il Movimento 5 stelle incassa invece l’8,53%. Mentre + Europa è al 5.3%.

La Lega è il primo partito anche in Emilia-Romagna. A livello regionale, infatti il partito di Salvini ha preso il 33,8%, contro il 31,2% del Pd. Sotto la media nazionale il Movimento 5 stelle con il 12,9%. Il Pd risulta il primo partito solo nelle province di Reggio Emilia, Bologna (36,7%), Ravenna, mentre la Lega sfonda in territori come Piacenza (45,3%) e Ferrara (41,9%).

Il Carroccio si conferma inoltre primo partito pure in Trentino-Alto Adige con 137.739 voti (27,78%) staccando di oltre un punto percentuale il Südtiroler Volkspartei che si ferma al 26,18% con 129.795 voti. Terzo il Pd con 79.329 voti (16%). Boom di +Europa che strappa un 7,07% con 35.044 voti ed Europa Verde con 31.561 (6,37%). Male il Movimento 5 stelle che si ferma al 6,29% con 31.167 voti e Forza Italia con 17.587 voti (3,55%). In coda Fratelli d’Italia con 16.695 voti (3,37%) e La Sinistra con 5.969 voti (1,20%).

La Lega sbanca anche in Valle di Susa, dove sotto la spinta del movimento No Tav contrario alla Torino-Lione i M5s avevano ottenuto in un recente passato ottime performance elettorali. Il partito di Salvini ha ottenuto il miglior risultato nella stragrande maggioranza dei paesi, compresi Chiomonte, il Comune dell’unico (finora) cantiere italiano della nuova linea ferroviaria, dove ha raggiunto il 36,32% (M5S al 23,14%) e Susa, il maggior centro della valle, dove ha fatto segnare il 33,4 M5S al 26,5%). Lega primo partito anche a Giaglione, il piccolo paese che confina con Chiomonte: 34,38% contro 28,6% dei pentastellati. I 5 stelle sono il primo partito solo in pochi centri valsusini: il miglior risultato a Venaus, il paese degli scontri tra No Tav e forze dell’ordine nel dicembre 2005, dove hanno ottenuto il 45,68% dei consensi (Lega al 32,63%, Pd 6,53%). M5S primo partito anche a Bussoleno, dove inizia la tratta internazionale della nuova ferrovia: 31,89% contro il 27% della Lega, Exilles (36,36%), Chianocco (30,1%) e Mompantero (31,73%).

CIRCOSCRIZIONE CENTRO ITALIA – Con il 33,45% dei consensi, la Lega è il partito più votato nella circoscrizione del Centro Italia (Toscana, Marche, Umbria e Lazio). Il secondo partito risulta il Pd con il 26,82%, seguito da M5s (15,95%), Fdi (6,98%), Fi (6,25%).

Il Partito democratico è il più votato in Toscana con 622.934 voti e il 33,31%. Seconda la Lega con 588.727 voti e il 31,48%, seguita dal Movimento 5 stelle al 12,68% e 237.109 voti, da Forza Italia al 5,82% e 108.793 voti e da Fratelli d’Italia al 4,93% e 92.233 voti. A Firenze il Pd è il primo partito, con il 43,7% e 83.959 voti. Lega al 20,26%(38.931 voti) e M5s al 9,75%, raccogliendo appena 18.735 voti. Forza Italia al 5,51%, Fdi al 5,25%.

I democratici non ce la fanno nel Lazio, regione governata da Nicola Zingaretti e dove invece sfonda la Lega: il Carroccio è il primo partito nella regione della Capitale, governata dal Pd, con il 32,66%. I dem sono quasi dieci punti sotto, al 23,79%; ancora più indietro il M5s con il 17,93%. Il Pd è invece primo partito a Roma con il 30,62%, segue la Lega al 25,78%. Il M5s che nella Capitale governa con la sindaca Virginia Raggi è staccato a 17,58%. Il quarto partito della città è Fratelli d’Italia, con l’8,7%; più indietro Forza Italia al 5,57%. I radicali di +Europa fanno il 4% esatto. Seguono le formazioni di sinistra: la Sinistra al 2,87, Europa Verde al 2,22. Sotto il punto percentuale sia il Partito comunista che Casapound, che si ferma allo 0,42.

CIRCOSCRIZIONE SUD – M5s è il primo partito nella Circoscrizione Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) con il 29,20%. Il secondo partito è la Lega con il 23,34%, seguita da Pd 17,91%, Fi con il 12,25% e FdI con il 7,57%. A Lampedusa la Lega fa il pieno e supera il 44 per cento dei voti. Su 1.404 votanti il Carroccio ha ottenuto 618 voti, con il 44,01 per cento dei voti, mentre il Pd si è fermato a 282 voti con il 20,08 per cento dei voti.

In Molise il Movimento 5 stelle, con 43.330 voti e il 28,76%, è il primo partito alle elezioni europee in Molise. Secondo posto per la Lega con 36.544 voti e il 24,26%, seguita da Forza Italia al 15,31% con 23.060 voti, dal Partito democratico al 14,64% con 22.058 voti e da Fratelli d’Italia al 6,33% con 9.534 voti.

Il Movimento 5 stelle si conferma primo partito in Campania con il 33,86%, ma anche in Campania sfonda la Lega che arriva al 19,20% come seconda forza, a pochi voti dal Pd. I dati degli scrutini in Campania segnano un’enorme crescita del partito di Salvini che un anno fa, nel collegio Campania 1, si era fermato al 2,89%. Netto il calo del M5s, che alle Politiche 2018 aveva toccato il 54,13%, mentre rimonta il Pd che passa dal 12% del 2018 al 19%, ma anche in Campania è dietro la Lega, seppur di poche migliaia di voti. Sensibile calo anche per Forza Italia, che si attesta al 13,65%, mentre Fratelli d’Italia porta a casa il 5,82%. Bassa l’affluenza in Campania, dove è andato alle urne il 47,62% degli elettori. Nella città di Napoli, la Lega di Salvini raccoglie il 12,36% dei voti ed è il terzo partito dietro il Movimento 5 stelle, al 39,86% (che in città conferma il suo primato con oltre 400 mila preferenze) e al Pd, che chiude al 23,29%, andando oltre le 200 mila. Lega e Forza Italia divise da poche migliaia di voti.

La Lega di Matteo Salvini ottiene un clamoroso 30,75% di preferenze a Riace, il comune del reggino guidato fino a pochi mesi fa da Domenico Lucano e noto in tutto il mondo per il modello di accoglienza ed integrazione dei migranti che vi si praticava. Dopo la Lega si piazza il Movimento 5 stelle con il 27,43 e il Pd con il 17,39%. Lucano, sospeso e sottoposto al divieto di dimora nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione dei migranti, è candidato al consiglio comunale.

CIRCOSCRIZIONE ISOLE – Nella circoscrizione Isole (Sicilia e Sardegna), M5s è il primo partito con 605.863 voti (29,85%). Segue la Lega con 454.935 voti (22,42%), il Pd con 375.001 consensi (18,48%), Fi con 299.729 voti (14,77%), Fdi con 147.812 voti (7,28%).

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