Il M5S che crolla a livello nazionale regge a Taranto e Lecce, i comuni del "tradimento" per Tap e Ilva. Salvini strappa i luoghi simbolo sul fronte sicurezza e immigrazione, da Riace a Lampedusa, e anche la ricca Capalbio dove l'élite di sinistra immergeva le sue certezze. La Val di Susa si schiera con il Carroccio e il Tav. Ma il leader della Lega perde a casa sua: a Milano il Pd e Pisapia fanno il pieno
Il voto europeo rimescola le carte a un anno dalle Politiche e smentisce i pronostici, spesso in luoghi simbolo. L’esito è quasi sempre in favore della Lega per un governo più verde-giallo che mai, con Matteo Salvini a dare le carte su sicurezza, Tav e immigrazione. Il M5S perde 6 milioni di voti ed esce come lo sconfitto su (quasi) ogni fronte. Con alcune eccezioni a sorpresa. Tiene infatti a Taranto e Lecce, proprio le terre dove era atteso un redde rationem dei “tradimenti” sulla chiusura dell’Ilva e sul blocco del Tap. E dove invece i grillini restano primo partito in un caso e non crollano dall’altro. Quasi un elettore su tre sceglie il Movimento nella città della promessa mancata sulla chiusura dello stabilimento.
Il Salento del Tap: Cinque Stelle al 22% – A Melendugno, sede del futuro gasdotto Tap, dove i Cinque Stelle avevano preso il 68% nel 2018 e dove fino a qualche mese fa si bruciavano in spiaggia le bandiere del Movimento, i 5 Stelle prendono il 22 per cento delle preferenze, al secondo posto dietro la Lega, prima con il 26,2 per cento. Il Pd è staccato al 14,2 per cento. Il match a livello regionale in Puglia finisce comunque con un crollo del M5S, passato dal 44% al 26%, tallonato dalla Lega al 25% e il Pd al 16,6.
Il Pd vince a casa di Salvini – Anche Milano, città natale di Salvini, è in controtendenza rispetto al dato nazionale. L’ex sindaco Giuliano Pisapia prende in città oltre 71mila voti contro i 57mila del segretario della Lega. Terzo più votato del Pd nell’intera circoscrizione l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, da sempre critico con le posizioni del titolare del Viminale. Ma è sui temi più caldi della campagna elettorale che l’esito è schiacciante, a partire dall’immigrazione.
Riace e Lampedusa votano Lega – A Riace e Lampedusa, i due comuni simbolo della questione migranti e al centro delle polemiche negli ultimi mesi, la Lega vince ed è il primo partito. Le accuse a Mimmo Lucano e la solidarietà della sinistra che ne ha fatto un simbolo della buona politica per l’integrazione non ha frenato l’onda verde, che tocca pure Capalbio: nella culla della sinistra balneare, il Carroccio ha fatto il bagno di voti sfiorando addirittura il 50%.
Anche la Val Susa strappata al M5s – La Lega si prende anche la Val Susa, strappandola ai Cinque Stelle. Bardonecchia, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e ancora Borgone, Cesana Torinese e Susa scelgono il vicepremier leghista. Il Carroccio schiaccia il Movimento 5 Stelle, che si attesta in pochi sparuti comuni della valle: a Bussoleno supera il 31 per cento, sul 27 della Lega e a Venaus il 45 per cento, sul 32 della Lega. Tra l’altro, alle comunali di Susa cade il sindaco No Tav Sandro Plano e a Chiomonte si impone Roberto Garbati, favorevole all’opera. Il dato è in linea con quello regionale che vede trionfare il centro destra di Alberto Cirio mentre il rivale Sergio Chiamparino si è attestato attorno al 36-40%. Così il vortice è passato, spianando la strada alle pretese del Carroccio in fatto di immigrazione, sicurezza, grandi opere e Tav.