Il governatore pensa già alla nascita di un nuovo partito che raccolga le macerie dei forzisti e si ponga a sinistra della Lega: "Non è una novità ma da un anno ripetiamo la necessità di creare in Italia un soggetto moderato che possa interpretare una fascia di elettorato che non va più a votare, che non vuole stare con centrosinistra, sinistra e Movimento Cinquestelle"
L’onda lunga delle elezioni europee arriva anche in Sicilia dove il centrodestra governa già da 18 mesi. Il voto per Bruxelles, infatti, ha disegnato rapporti diversi nella maggioranza di Nello Musumeci. La Lega, infatti, ha eletto due europarlamentari, mentre al centro presunto moderato di Forza Italia ha registrato un sostanziale fallimento. E Musumeci, dunque, annuncia il rimpasto. “C’è la volontà di procedere a un rimpasto cosa che faremo entro l’estate perché un ritocco al motore va fatto”, dice il presidente della Regione da Palermo, a margine del convegno su trasporti e infrastrutture organizzato dalla Cisl Sicilia.
Ritocchi a parte, però, appare evidente che dietro all’annuncio di Musumeci ci siano i leghisti siciliani: in giunta, infatti, il Carroccio non ha neanche una poltrona di assessore. Mentre sono addirittura tre gli assessorati garantiti ai moderati di centro, che hanno sostenuto l’ex ministro Saverio Romano alle europee, terzo classificato con Forza Italia. Ed è per questo motivo che Musumeci – che non ha appoggiato nessuno alle elezioni per Bruxelles – pensa già alla nascita di un nuovo partito che raccolga le macerie dei forzisti e si ponga a sinistra di Matteo Salvini.
“Non è una novità ma da un anno ripetiamo la necessità di creare in Italia un soggetto moderato che possa interpretare una fascia di elettorato che non va più a votare, che non vuole stare con centrosinistra, sinistra e Movimento Cinquestelle. Credo che questo spazio elettorale si possa trovare alla sinistra di Salvini non a destra“, ha detto Musumeci, che proviene da destra. Il suo nome come presidente della Regione era stato fatto da Fratelli d’Italia, anche se il presidente siciliano è indipende. “Tuttavia – ha aggiunto – dipenderà dalle condizioni nel senso che dobbiamo mettere assieme quattro, cinque soggetti di sensibilità e cultura differenti per capire se si può arrivare alla nascita di questo nuovo soggetto, altrimenti si penserà, e nel mio partito prevale questo tesi, a creare un patto federativo con un soggetto già esistente”.