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Caso Prati, Eliana Michelazzo: “Donna Pamela aveva modi bruschi e diceva “chiamo mio padre” alludendo ai legami con la criminalità organizzata”

L'ex manager della primadonna del Bagaglino torna a parlare dalle pagine del settimanale Chi. Intanto Pasquale Scrivo, ex avvocato delle due manager, a Leggo dichiara: "Nello studio della mia collega, Caterina Ciabattini, Pamela Prati ci confermò dell’esistenza del signor Mark Caltagirone. Ci disse che si erano conosciuti ad una cena, che si sarebbero sposati l’8 maggio. In quell’occasione ci parlò anche dei bambini in affido"

di Giuseppe Candela

Pamela Prati sarà ospite questa sera, tra le polemiche, a Chi l’ha visto? mentre Eliana Michelazzo ritornerà nello studio di Live-Non è la D’Urso. L’ex manager della primadonna del Bagaglino torna a parlare dalle pagine del settimanale Chi: “Pamela discuteva spesso con i nostri assistiti e io dovevo cercare di tamponare. Aveva modi bruschi e diceva frasi tipo ‘chiamo mio padre e ti faccio vedere io‘, alludendo alle accuse di presunti legami con la criminalità organizzata del genitore. Le persone erano spaventate e io le difendevo, ma poi mi arrivava il messaggio di Simone, mio marito, che mi diceva: ‘Fai schifo, vergognati, non devi litigare con Pamela’. Ho vissuto con il senso di colpa.”

L’ex corteggiatrice di Uomini e Donne esclude anche l’esistenza di una relazione con l’ex amica: “Non si è mai dichiarato lesbica, mi disse che era stata fidanzata con Igor, il fratello di Simone Coppi e quando le chiedevo perché non si fidanzasse mi diceva: “Non ho più uomini né fantasia”. Con me è stata affettuosa, mai morbosa. Avevamo ognuno la propria stanza”. Le due ora non vivono più insieme: “L’ho mandata via, ho dato le chiavi di casa ai suoi genitori per portare via le sue cose e ho fatto denuncia perché si sono presi anche cose mie come un orologio prezioso e regali che avevo messo via per Simone Coppi”.

Ribadisce di non aver preso soldi in questa folle storia: “Non ho guadagnato un euro. Ho stornato tutte le fatture di Mediaset relative al matrimonio perché ci ho messo la faccia. Ho rinunciato ai soldi di Verissimo e di Live-Non è la d’Urso, ci ho rimesso le spese. Sono affondata, sono andati tutti via dalla mia agenzia, c’erano venti persone e sono rimaste in due. Gli sponsor si sono ritirati quando hanno sentito parlare di truffa. Ho perso 100 mila euro e c’è chi ancora mi vuole devastare”. La Michelazzo ha poi comunicato la decisione di rivolgersi allo psichiatra Alessandro Meluzzi: “Credo di avere uno sdoppiamento mentale perché la sera mi manca il messaggio di Simone Coppi, la sua buonanotte.”

Sulla showgirl sarda aggiunge: “La Prati non è stata sincera, non doveva mettermi sullo stesso piano della Perricciolo perché io l’ho sempre protetta, non le ho mai impedito nulla. Al massimo era l’altra Pamela che le impediva di fare delle cose e lei si lamentava. Sapevo della sua situazione economica anche se ho sempre dichiarato che non aveva problemi, l’ho difesa perché è una donna, ha 60 anni, è brutto parlare di debiti“, ha dichiarato al settimanale diretto da Alfonso Signorini. E sulla Perricciolo rivela: “Ha minacciato gesti estremi, ha detto che si voleva ammazzare e che aveva preso una boccetta di goccine, la sera che Fanpage scrisse dei problemi della sua famiglia è collassata e ha chiamato l’ambulanza”.

Intanto Pasquale Scrivo, ex avvocato delle due manager, a Leggo dichiara: “Nello studio della mia collega, Caterina Ciabattini, Pamela Prati ci confermò dell’esistenza del signor Mark Caltagirone. Ci disse che si erano conosciuti ad una cena, che si sarebbero sposati l’8 maggio. In quell’occasione ci parlò anche dei bambini in affido che però, giustamente, lei li voleva tenere fuori dalla vicenda. Non mi sembrò affatto plagiata“. Le due si erano rivolte a lui anche per la presunta aggressione con l’acido: “Si è trattata di una aggressione con l’acido, tant’è vero che a Pamela Perricciolo sono state riscontrate lesioni al polso e un arrossamento all’occhio refertati dagli operatori del 118. Sotto casa è stata trovata una bottiglia arancione piena di acido che la polizia ha acquisito.”

Questa la ricostruzione dei fatti: “La Perricciolo stava tornando a casa in macchina, e proprio mentre stava per scendere dall’auto ha visto due ragazzi biondi avvicinarsi e lanciarle del liquido. Istintivamente si è protetta con il giubbotto che aveva in mano, e poi è rientrata in auto per chiamare la Michelazzo. Le ha raccontato l’accaduto dicendole di non aprire a nessuno, ma di avvertire la polizia. Intanto i due si sono dileguati attraverso la rete di recinzione”. Il legale ha però rimesso il mandato: “Le posizioni della Michelazzo e della Perricciolo sono diventate conflittuali, motivo per cui, secondo il codice deontologico, non posso più assisterle legalmente.

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