Una parte dei parlamentari chiede la messa in discussione del leader, Luigi Di Maio chiede l’appoggio della rete. La mossa del vicepremier M5s era annunciata per alcuni, ma ha spiazzato molti altri. La gestione della sconfitta alle elezioni Europee del M5s è stata fin da subito molto confusa: il gruppo spiazzato ha chiesto chiarimenti, i fedelissimi hanno prima confermato la fiducia, poi hanno iniziato a manifestare la necessità che il suo ruolo fosse messo in discussione. Stasera alle 20 ci sarà un’assemblea congiunta con tutti gli eletti: un momento di confronto già visto in passato che però, mai come stasera si è reso necessario per riuscire a ritrovare un’intesa collettiva e far andare avanti l’esecutivo. Chi è intervenuto oggi ha ribadito la fiducia per Di Maio, anche se non mancano le voci dissonanti. La più netta è quella di Gianluigi Paragone: già ieri aveva posto il problema della sua leadership, oggi in un’intervista al Corriere ha rincarato la dose dicendo che è necessaria una sua revisione. E ha pure rimesso l’incarico da parlamentare, perché “non vuole essere accusato di essere un traditore” e chiede, a sua volta, il rinnovo della fiducia di Di Maio nei suoi confronti. Nel clima di grande caos, non solo si è tornato a far sentire Beppe Grillo, ma pure Alessandro Di Battista che ha riconosciuto il fatto che il movimento stia affrontando “un momento di difficoltà”. Infine c’è Roberto Fico, presidente della Camera e già più volte in dissenso con la linea del leader Di Maio, ha annunciato che parlerà in assemblea questa sera per esporre la sua posizione.
Di Battista: “Abbiamo preso la più grande scoppola della nostra vita”
L’ex deputato M5s è uno dei volti tornati a farsi vedere dopo il crollo alle Europee. C’era al vertice al Mef nelle ore successive all’ammissione della sconfitta ed è protagonista in questi momenti di passaggio. “E’ un momento di difficoltà”, ha scritto su Facebook. “D’altro canto abbiamo appena preso la più grande scoppola della nostra vita ma, credetemi, di momenti drammatici nella nostra storia ne abbiamo vissuti molti altri. E quindi ora basta, ora si ricomincia come sempre. Da dove? Dai volti di giubilo di politici e commentatori tv che si vedono in queste ore. Li vedete non è vero? Fantasticano l’implosione del Movimento e credono di essersi salvati”. Perché, ha scritto, “fino a che ci saranno così tanti avversari, ma che dico avversari, nemici dell’interesse collettivo il Movimento avrà ragione di esistere”. Di Battista ha chiesto aiuto agli attivisti: “A tutti gli attivisti, ai simpatizzanti dico: dateci una mano. Sosteneteci come avete sempre fatto. Abbiamo fatto un mucchio di cazzate evidentemente. Cazzate politiche, strategiche, comunicative, di atteggiamento. Ma ricordatevi due cose. La prima è che non abbiamo mai messo le mani nelle tasche degli italiani e la seconda, la più importante, è che ci vedrete anche in tv, sulle pagine dei giornali, inseguiti per una dichiarazione, ma siamo cittadini, cittadini come voi, come tutti e abbiamo bisogno, come tutti, di una mano”.
Di Battista ha anche rinnovato la fiducia per Di Maio: “Ai miei ex-colleghi, eterni fratelli di mille battaglie dico alcune cose. La prima è che chi è in difficoltà va sempre sostenuto. Va sostenuto dicendogli in faccia cosa non è andato bene e proponendo idee e cambiamenti. Io l’ho fatto, ovviamente, anche in queste ore. Poi vi dico un’altra cosa: “state tranquilli, ce la faremo anche questa volta. Basta mantenere la barra dritta. La Lega ha vinto le elezioni? Amen. Quelle che danno i numeri in Parlamento le abbiamo vinte noi. Quindi, come sempre, si vota ciò che è giusto e si bloccano le porcate”.
La corsa a rinnovare la fiducia a Di Maio, da Bonafede a Chiara Appendino
Se ieri è stato il giorno dei malumori, oggi c’è la corsa dei parlamentari a blindare il capo politico. “Mi sembra scontato”, ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. “Confermo la mia totale fiducia. Si vince e si perde tutti insieme. Di Maio ha chiesto agli iscritti un atto di fiducia. E’ un gesto suo nel momento in cui il M5s aveva già confermato la fiducia, come fatto da Grillo e da altri. Quella di Di Maio è la reazione di chi dopo un’elezione non fa finta che non sia successo niente ma si prende le sue responsabilità”. Nel corso della giornata Bonafede ha anche attaccato chi invece non ha aspettato l’assemblea per il confronto: “Stasera ci sarà un’assemblea in cui avremo modo di confrontarci con tutti i parlamentari perché ciascuno deve esprimere la propria opinione. C’è chi ha preferito farlo con la stampa prima di venire in assemblea, ne prendo atto”.
In sua difesa ha parlato anche la sindaca Chiara Appendino: “Credo sia un atto di coraggio chiedere il voto. Confermerò la fiducia a Luigi. Credo sia giusto riflettere su cosa abbiamo fatto e come si può fare di meglio. Gli attacchi continui e il clima da forconi non aiutano a fare una riflessione serena”. Stessi toni usati dal sottosegretario del Viminale Carlo Sibilia: “Il risultato del Movimento 5 stelle alle ultime europee non è imputabile a Luigi Di Maio, che si è speso come un dannato pur dovendo ricoprire molteplici ruoli. Ruoli che ha ricoperto con serietà e successo, sui quali nessuno ha detto una parola ieri e non vedo perché debba farlo oggi. Di sicuro urge una riorganizzazione sui territori. In questo momento di sicuro non ci sono alternative a Luigi come capo politico. Stiamo governando il Paese e la riorganizzazione richiede tempo e serietà”. Il capogruppo alla Camera Francesco D’Uva ha chiesto invece “responsabilità”: “E’ il momento della responsabilità. Responsabilità nei confronti dei nostri elettori ma anche del Movimento 5 stelle. Non può essere una sconfitta elettorale a rimettere tutto in discussione. Serve un’analisi onesta degli errori commessi e sarà fatta, ma solo uniti si possono vincere le battaglie. Stasera sarà l’occasione per avviare un confronto serio e spero costruttivo. Per quanto mi riguarda si riparte dalla guida di Luigi Di Maio, che ha la mia piena fiducia”.