La titolare ha lanciato l'allarme: all'esterno del locale c’era una donna piombata sul posto insieme ai suoi tre figli. Voleva entrare. Ma la proprietaria, mangiata la foglia, ha cercato in tutti i modi di fermarla. È scoppiato così un alterco. E poco prima era stata danneggiata la vetrina: prova da flagranza di reato, la chiave a bussola da 26 centimetri trovata nelle mani della figlia più grande
Lunedì pomeriggio – raccontano diverse testate locali online come VareseNews – è arrivata una richiesta di intervento urgentissimo al commissariato di Gallarate, in provincia di Varese. A lanciare l’allarme la titolare di un centro massaggi cinese. All’esterno del suo locale (molto frequentato da single e coniugati, ricchi e poveri, “intellettuali” e poco alfabetizzati) c’era una donna dal fare alquanto minaccioso, piombata sul posto insieme ai suoi tre figli. Voleva entrare nel centro per accertare un fatto di estrema importanza per lei. Ma la proprietaria, mangiata la foglia, ha cercato in tutti i modi di fermarla. È scoppiato così un alterco. E poco prima era stata danneggiata la vetrina (oscurata, come da tradizione): prova da flagranza di reato, la chiave a bussola da 26 centimetri trovata nelle mani della figlia più grande. Alla fine gli agenti sono riusciti a dirimere la rissa, e a individuarne le prevedibili ragioni. La donna, insospettita per la massiccia frequentazione di suo marito del centro massaggi, ha accusato l’altra di svolgere “attività di meretricio all’interno di un esercizio pubblico”. In attesa di un happy end è stata intanto identificata e denunciata per il danneggiamento provocato alla vetrina.
La cronaca italiana abbonda di drammi della gelosia ambientati all’interno o all’esterno di queste attività estetiche e del benessere low cost e/o borderline. Che sono proliferate ovunque. Pensate che nella sola Milano se ne contano oggi un migliaio, quando nel 2007 erano solo quattro. Qualche mese fa, a San Donato Milanese un’altra moglie ha avvertito i carabinieri per segnalare lo strano atteggiamento del suo consorte, accusato di sperperare larga parte della sua pensione in quei misteriosi centri massaggi. Va bene l’artrosi, ma perché tanta assiduità e fedeltà? A proposito: era in vigore un’autentica fidelity card, come al supermarket o al centro commerciale. Un massaggio gratis, più o meno nei limiti, ogni cinque.
Visti da fuori, si assomigliano un po’ tutti: sulla porta c’è sempre un’insegna rudimentale colorata al neon (con scritto “Open”) e l’inside è completamente nascosto, impenetrabile. I centri di massaggi cinesi sono aperti senza soluzione di continuità, sette giorni su sette e fino a tarda sera. Visti da dentro lo spettacolo non cambia: musica di sottofondo, stanzette bonsai e la possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di prestazioni. I controlli delle forze dell’ordine vanno a caccia pure di eventuali sacche di lavoro nero. E le retate svelano l’arcano.