Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 19enne egiziano sarebbe stato aggredito martedì attorno alle 17 da un gruppo di persone di cui farebbero parte due italiani, uno dei quali con precedenti. All’origine della lite probabilmente gli apprezzamenti a una ragazza 15enne, figlia di uno degli aggressori. Fermato il presunto autore con l'accusa di omicidio. Altri sei dovranno rispondere di rissa
Era stato aggredito con un’arma da taglio, forse un cacciavite, dal padre di una 15enne per gli “apprezzamenti” rivolti alla ragazza. Ferite profonde all’addome che nel giro di 24 ore lo hanno portato alla morte, nonostante un delicato intervento chirurgico al quale era stato sottoposto d’urgenza in ospedale Grassi di Ostia. È morto così un 19enne egiziano ferito, insieme a un suo amico, durante una maxi-rissa scoppiata martedì davanti alla stazione Lido del municipio romano.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i due sarebbero stati aggrediti attorno alle 17 da un gruppo di persone di cui farebbero parte due italiani, uno dei quali con precedenti. Una sorta di raid punitivo. All’origine della lite probabilmente gli apprezzamenti a una ragazza 15enne, figlia di uno degli aggressori. L’adolescente avrebbe raccontato tutto al padre e quest’ultimo, accompagnato da un amico, avrebbe deciso di dare una “punizione” ai due egiziani.
In totale, già martedì, erano stati fermati per rissa anche un romano di 47 anni, quattro egiziani e un ecuadoregno. L’accusa per il padre dell’adolescente, 38enne romano, era anche di tentato omicidio. Un’ipotesi che si è aggravata in omicidio dopo il decesso del giovane egiziano colpito un’arma, probabilmente un cacciavite, ancora non ritrovata.