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Sblocca cantieri, Senato boccia questione pregiudiziale del Pd. Emendamenti di relatori e governo arrivano a rilento

Il decreto è arrivato all'esame dell'Aula ma mancano ancora le proposte di modifica del governo. Toninelli dopo la riunione: "Abbiamo chiuso". E annuncia quelle su Mose, colonnine elettriche e Gran Sasso. Il suo vice Rixi conferma la trasformazione dell'emendamento sulle opere prioritarie, tra cui era inserito anche il Tav, in un ordine del giorno. Il testo dovrebbe arrivare alla Camera l'11 giugno, scade il 17

Il decreto Sblocca cantieri arriva al Senato. Che boccia una questione pregiudiziale presentata dal senatore Pd Bruno Astorre, secondo cui ci sono “rilevanti perplessità sotto il profilo costituzionale” anche per “la moltiplicazione di figure commissariali“. L’esame del testo è cominciato però a rilento: finora sono stati presentati solamente quattro emendamenti dei relatori, mentre ne sono stati annunciati almeno una decina. Durante la giornata a Palazzo Madama c’è stata una riunione di maggioranza a cui ha partecipato anche il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. “Come emendamenti dei relatori abbiamo chiuso“, ha annunciato al termine dell’incontro. Ma non tutte le proposte di modifica sono ancora arrivate in Aula.

Anche delle opere da commissariare si è discusso nel vertice di maggioranza. Il viceministro leghista Edoardo Rixi – che domani sarà giudicato dal tribunale di Genova per le “spese pazze” in Regione Liguria – ha confermato che l’emendamento della Lega per il commissariamento delle opere prioritarie, tra cui era stato inserito anche il Tav, diventerà un ordine del giorno (la conversione avverrà in Aula). La Torino-Lione però non può essere commissariata, in quanto è un’opera internazionale e i lavori sono gestiti da Telt, società di diritto francese. “Non voglio parlare di Tav per non alimentare un dibattito politico inutile”, ha commentato Toninelli, aggiungendo che “sicuramente” l’odg riguarderà “infrastrutture ferroviarie nazionali, a cui teniamo ovviamente anche noi”.

Il titolare del Mit ha annunciato invece un emendamento che riguarda il Mose: “È sotto il vaglio del Mef”, ha detto Toninelli, spiegando che “prevede coperture perché il Mose è un’opera infinita che, dicono i tecnici, dovrebbe costare circa 80 milioni l’anno di manutenzione”. Un altro emendamento da 30 milioni di euro riguarda invece le colonnine elettriche. Infine, Toninelli ha spiegato che “molto importante è l’emendamento Gran Sasso: struttura commissariale definita, insieme al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Vanno ancora stabilite le coperture, le stanno istruendo al Mef, ma non possiamo permetterci di rischiare la chiusura del Traforo“, ha detto il ministro, precisando che si tratta in tutto di circa 150-180 milioni e si potrebbe iniziare con 20-30 milioni quest’anno.

In attesa di vedere presentati queste e le altre proposte di modifica della maggioranza, il Partito democratico ha chiesto più tempo per presentare i sub-emendamenti. “Chiediamo garanzie sui fantomatici emendamenti che ancora non sono giunti”, ha detto il senatore Pd Alan Ferrari. La presidente di turno Anna Rossomando ha detto che la situazione all’attenzione della presidenza, ma si è deciso comunque “al momento di procedere con la relazione del relatore”. Intanto, la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che il testo approderà nell’aula della Camera per la discussione generale la mattina di martedì 11 giugno. Il decreto scade il 17 giugno.

Uno dei quattro emendamenti del governo prevede un livello minimo e un tetto massimo sui controlli a campione nell’affidamento dei contratti sotto soglia. Le stazioni appaltanti attualmente hanno la possibilità di decidere che le offerte siano esaminate prima della verifica della documentazione relativa al possesso dei requisiti e il controllo è previsto a campione anche per gli altri partecipanti: con la modifica proposta dal Governo, il controllo è applicato “su almeno il 10% degli altri partecipanti e comunque non oltre il 20% degli stessi”.