La Commissione europea ha deciso di fare appello alla Corte di Giustizia Ue contro la sentenza del Tribunale Ue che il 19 marzo annullava la decisione dell’Antitrust Ue sugli aiuti a banca Tercas. La direzione generale Concorreza aveva bocciato, in quanto aiuto di Stato illegale, l’uso del Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd) nel salvataggio di Tercas. Bruxelles chiede ora alla Corte chiarimenti su quando una misura può essere considerata imputabile allo Stato.
Lo scorso 10 maggio il cda della Banca Popolare di Bari ha deciso all’unanimità di fare richiesta di risarcimento danni alla Commissione per il divieto che obbligò poi alla costituzione dello schema volontario dello stesso Fitd. Nel 2013 la Popolare di Bari aveva manifestato interesse a sottoscrivere un aumento di capitale di Banca Tercas, in amministrazione straordinaria dall’anno prima per irregolarità constatate dalla Banca d’Italia. Tra le condizioni c’era però la copertura da parte del Fondo Interbancario del deficit patrimoniale della Tercas. L’intervento del Fitd fu approvato da via Nazionale. Bruxelles aprì un’indagine approfondita e il 23 dicembre 2015 arrivò alla conclusione che le misure proposte costituivano un aiuto di Stato. L’Italia ha fatto ricorso e due mesi fa il Tribunale dell’Unione europea le ha dato ragione.