Stop ai derivati della cannabis nei canapa shop così come nelle rivenditorie di tabacchi. Per la Cassazione la legge non consente la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti “derivati dalla coltivazione della cannabis sativa“, come l’olio, le foglie, le inflorescenze e la resina, “salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante“. Saranno dunque i giudici di merito, di volta in volta, a valutare la soglia di ‘efficacia drogante’ che rientra nei parametri del consentito. La decisione arriva dalle sezioni unite penali della Suprema corte e comporta lo stop alla vendita dei sottoprodotti della canapa. La decisione nasce dal ricorso presentato da un pm di Ancona che si opponeva alla revoca del sequestro dei prodotti di un negozio.
Nell’udienza, svolta a porte chiuse, la Procura generale della Cassazione ha chiesto di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale in merito alla questione della cannabis su cui si erano già espresse, con contrarie interpretazioni, la Quarta e la Sesta sezione della Cassazione (la prima si era espressa per il divieto del commercio, la seconda per la sua liceità). Nel dispositivo della sentenza si legge che “la commercializzazione di cannabis sativa e, in particolare, di foglie, inflorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell’ambito di applicazione della legge 242 del 2016, che qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole”.
La procura della Cassazione, rappresentata dal pg Maria Giuseppina Fodaroni, non vi sarebbe ragionevolezza nel sistema normativo attuale sulla cannabis light e le indicazioni fornite dal legislatore non sarebbero chiare e, di conseguenza non sarebbero chiare quali siano le condotte suscettibili di essere sanzionate. La legge attuale, dunque, oltre a essere in contrasto con articoli della Costituzione, lo sarebbe anche con le norme europee. In subordine alla trasmissione degli atti alla Consulta, il pg della Cassazione aveva chiesto di accogliere il ricorso del pm di Ancona contro la decisione del Riesame di annullare il sequestro nei confronti del commerciante.
La decisione della Suprema corte ha subito riaperto la polemica sui canapa shop, oggetto della recente direttiva del Viminale che punta alla loro chiusura. “Siamo contro qualsiasi tipo di droga, senza se e senza ma, e a favore del divertimento sano”, ha commentato Matteo Salvini. E molti esponenti di destra e centrodestra a partire da Giorgia Meloni hanno auspicato l’immediata chiusura dei negozi, nonostante il dispositivo specifichi che si integra “il reato di cessione, di vendita e in genere la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis sativa” ma salvo “che tali prodotti siano privi di efficacia drogante”. I Radicali italiani osservano che “la legge 242/2016 che consente la coltivazione di canapa industriale, con il limite di thc allo 0,2%, non vieta espressamente la vendita di infiorescenze” e “in uno Stato di diritto, ciò che non è espressamente vietato dalla legge è lecito”. “Attraverso Weedo, la campagna antiproibizionista di Radicali Italiani stiamo tenendo i contatti con decine di imprenditori che nell’ultimo anno hanno subito sequestri, arresti e segnalazioni che si sono risolti nel nulla e che hanno avuto come unica conseguenza i danni economici alle imprese”, ricordano. “Una guerra alla ‘droga’ così al ribasso, non intacca minimamente il mercato illegale che continua i suoi traffici indisturbato, ma si abbatte solo su migliaia di imprenditori che hanno investito nella filiera e che pagano le tasse”.
Giustizia & Impunità
Cannabis sativa, Cassazione: legge non consente vendita dei derivati. Resina e olio illegali se hanno “efficacia drogante”
Le sezioni unite della Suprema corte hanno accolto il ricorso di un pm di Ancona contro il dissequestro delle merci di un commerciante. Il pg della Cassazione aveva chiesto di sollevare la questione di fronte alla Corte costituzionale
Stop ai derivati della cannabis nei canapa shop così come nelle rivenditorie di tabacchi. Per la Cassazione la legge non consente la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti “derivati dalla coltivazione della cannabis sativa“, come l’olio, le foglie, le inflorescenze e la resina, “salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante“. Saranno dunque i giudici di merito, di volta in volta, a valutare la soglia di ‘efficacia drogante’ che rientra nei parametri del consentito. La decisione arriva dalle sezioni unite penali della Suprema corte e comporta lo stop alla vendita dei sottoprodotti della canapa. La decisione nasce dal ricorso presentato da un pm di Ancona che si opponeva alla revoca del sequestro dei prodotti di un negozio.
Nell’udienza, svolta a porte chiuse, la Procura generale della Cassazione ha chiesto di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale in merito alla questione della cannabis su cui si erano già espresse, con contrarie interpretazioni, la Quarta e la Sesta sezione della Cassazione (la prima si era espressa per il divieto del commercio, la seconda per la sua liceità). Nel dispositivo della sentenza si legge che “la commercializzazione di cannabis sativa e, in particolare, di foglie, inflorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell’ambito di applicazione della legge 242 del 2016, che qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole”.
La procura della Cassazione, rappresentata dal pg Maria Giuseppina Fodaroni, non vi sarebbe ragionevolezza nel sistema normativo attuale sulla cannabis light e le indicazioni fornite dal legislatore non sarebbero chiare e, di conseguenza non sarebbero chiare quali siano le condotte suscettibili di essere sanzionate. La legge attuale, dunque, oltre a essere in contrasto con articoli della Costituzione, lo sarebbe anche con le norme europee. In subordine alla trasmissione degli atti alla Consulta, il pg della Cassazione aveva chiesto di accogliere il ricorso del pm di Ancona contro la decisione del Riesame di annullare il sequestro nei confronti del commerciante.
La decisione della Suprema corte ha subito riaperto la polemica sui canapa shop, oggetto della recente direttiva del Viminale che punta alla loro chiusura. “Siamo contro qualsiasi tipo di droga, senza se e senza ma, e a favore del divertimento sano”, ha commentato Matteo Salvini. E molti esponenti di destra e centrodestra a partire da Giorgia Meloni hanno auspicato l’immediata chiusura dei negozi, nonostante il dispositivo specifichi che si integra “il reato di cessione, di vendita e in genere la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis sativa” ma salvo “che tali prodotti siano privi di efficacia drogante”. I Radicali italiani osservano che “la legge 242/2016 che consente la coltivazione di canapa industriale, con il limite di thc allo 0,2%, non vieta espressamente la vendita di infiorescenze” e “in uno Stato di diritto, ciò che non è espressamente vietato dalla legge è lecito”. “Attraverso Weedo, la campagna antiproibizionista di Radicali Italiani stiamo tenendo i contatti con decine di imprenditori che nell’ultimo anno hanno subito sequestri, arresti e segnalazioni che si sono risolti nel nulla e che hanno avuto come unica conseguenza i danni economici alle imprese”, ricordano. “Una guerra alla ‘droga’ così al ribasso, non intacca minimamente il mercato illegale che continua i suoi traffici indisturbato, ma si abbatte solo su migliaia di imprenditori che hanno investito nella filiera e che pagano le tasse”.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.