Mentre il capo politico Luigi Di Maio incassa la fiducia degli iscritti al Movimento, nel M5s scoppia il caso Tofalo. Il sottosegretario alla Difesa mercoledì sera, nel corso dell’assemblea congiunta degli eletti, ha criticato la gestione del ministero da parte di Elisabetta Trenta e giovedì ha rincarato la dose sul suo blog accusandola di “errori grossolani“. Il Movimento lo ha sconfessato, prendendo le distanze da quella che è stata definita “una iniziativa personale del sottosegretario, che ci ha sorpreso e che non rappresenta in alcun modo la posizione dei vertici del Movimento, tantomeno degli eletti in parlamento e nelle rispettive commissioni Difesa di Camera e Senato”. In serata le agenzie hanno dato notizia di sue presunte dimissioni. Di Maio ha negato di avere “dimissioni formali tra le mani”, spiegando che “in ogni caso decide Conte”. Poco dopo dal Movimento hanno negato la notizia stessa delle dimissioni.

Il parlamentare campano nel pomeriggio sul suo blog ha tirato una bordata nei confronti della Trenta: “Ho cercato per un anno di stare accanto al ministro Trenta e di spiegarle che il nemico non è Salvini, o chissà chi altro ma chi, all’interno dell’apparato, vuole continuare ad agire senza l’indirizzo ed il controllo politico. Purtroppo, consigliata male, ha deciso di fare valutazioni diverse”. “Le dimissioni di Tofalo da sottosegretario non sono formali, io non ho dimissioni formali tra le mani e in ogni caso decide Conte”, ha frenato Di Maio. “Io non ho mai espresso le mie intenzioni neanche su quello che Tofalo ha detto ieri” in assemblea, “in ogni caso decide Conte. A lui vanno rassegnate le dimissioni, non a me”.

Nel suo post su facebook Tofalo scrive di essere “entrato nelle istituzioni per spezzare le catene dei vecchi poteri che ostacolano l’ammodernamento dello Stato” ma di essersi “ritrovato ad assistere a scelte, quasi mai coordinate politicamente, che hanno solo rafforzato, a causa di errori grossolani, l’influenza di capi e capetti del passato. Il tutto, purtroppo, a discapito del Paese. Ho tenuto duro per un anno”. Dichiarazioni subito censurate da fonti M5s che con le agenzie hanno preso le distanze parlando di “una iniziativa personale del sottosegretario, che ci ha sorpreso e che non rappresenta in alcun modo la posizione dei vertici del Movimento, tantomeno degli eletti in parlamento e nelle rispettive commissioni Difesa di Camera e Senato”.

Hanno preso le su difese Giovanni Russo, capogruppo M5S in commissione Difesa della Camera, e i senatori Dino Mininno e Francesco Castiello. “Apprendo da alcune agenzie che ‘fonti del Movimento 5 stelle’ avrebbero riferito di una presa di distanza da parte della commissione di cui faccio parte rispetto ad alcune dichiarazioni del sottosegretario Tofalo”, ha fatto sapere Russo. “Ritengo che nei periodi difficili sia necessario lavorare compatti ed invito apertamente tutti ad abbassare i toni e a concentrarsi sulle sfide che abbiamo davanti. Il mio sostegno va ad Angelo, che conosco da anni e che lavora da sempre per il bene del Paese e del movimento con competenza e rispetto delle Istituzioni”. Anche se “in questo momento non penso sia intenzione o interesse di nessuno di noi attaccare il ministro Trenta che con grande abnegazione sta svolgendo un delicatissimo lavoro“.

“Non si possono chiudere gli occhi su evidenti criticità alla Difesa, qualcosa va migliorato”, commenta dal canto suo Mininno. “Completo sostegno al sottosegretario Angelo Tofalo, esempio nel Movimento 5 Stelle per lavoro quotidiano e correttezza istituzionale”. Secondo Castiello, poi, Tofalo “aveva espresso riserve sull’assetto organizzativo del Ministero di appartenenza. Nulla di più e di meno rispetto ai dubbi manifestati durante l’assemblea congiunta dei Parlamentari del M5S tenutasi ieri notte, assemblea nella quale sono emerse alcune criticità di stampo organizzativo che, se non rimosse, alla lunga ridondano con effetti non positivi per il Movimento. Ad Angelo Tofalo, persona di grande competenza e di elevata probità, vada la mia più piena e profonda solidarietà“.

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