Il Motorola One Vision è il secondo della famiglia di smartphone di Motorola dotata di Android One ad arrivare in Italia – in vendita dal 1° Giugno – presentandosi con un’importante upgrade dal punto di vista fotografico in quella che è la lineup dello storico produttore americano, oggi parte del gruppo Lenovo. Abbiamo messo alla prova il One Vision nelle ultime due settimane, di seguito troverete le nostre impressioni mentre nella gallery sovrastante troverete una selezione di scatti eseguiti durante i nostri test.
Dal punto di vista del design la linea One abbandona alcuni degli elementi di design che caratterizzano gli altri smartphone del marchio, come ad esempio nel posizionamento della fotocamera posteriore, per assumere scelte stilistiche più uniformate al resto del mercato e ciò vale anche per il One Vision. Per il nuovo modello la casa americana ha scelto di abbracciare alcune dei nuovi paradigmi presentati in questo 2019, come il fattore di forma a 21:9 per il display da 6.3″ -che comporta un dispositivo a parità di diagonale più stretto e più alto- incastonato in un frontale con bordi ridotti al minimo, e l’utilizzo per la fotocamera frontale del “foro” sul display invece del notch. Per la parte posteriore Motorola ha scelto delle colorazioni a gradiente (Sapphire e Bronze) sotto ad una copertura in Gorilla Glass con bordi tondeggianti, con il sensore per le impronta integrato nel logo motorola posto nella parte superiore centralmente, mentre la doppia fotocamera posteriore è posizionata verticalmente sul lato sinistro in una cornice rettangolare.
La forma più stretta del Motorola One Vision lo rende più facile da impugnare rispetto agli ora tradizionali smartphone con schermi a 18:9, ma al contempo la maggiore altezza rende scomodo l’uso ad una mano per raggiungere le parti alte dello schermo. Ottima la prova del display (FullHD+), che riesce ad offrire una buona qualità d’immagine e restare abbastanza leggibile anche al sole; essendo però tra i primi 21:9 ad arrivare sul mercato smartphone, non tutte le app sono in grado di sfruttarlo a pieno: se da una parte in utilizzo verticale solitamente la parte con il “foro” per la fotocamera viene “assorbita” come il notch nella barra delle notifiche, in vari giochi tende a rimanere nera, così come con l’app di Netflix che, nonostante la disponibilità a catalogo di contenuti registrati con il medesimo rapporto dello schermo, preferisce ridurre l’area utilizzata e non mostrare video con “il buco”, con la triste conseguenza di ritrovarsi comunque con le barre nere sopra e sotto in contenuti che potrebbero sfruttare al massimo il display dello smartphone.
Il comparto fotografico è il vero fiore all’occhiello del One Vision, presentando nella fascia media un sistema composto da una doppia fotocamera posteriore (sensore principale da 48MP e secondario da 5), mentre all’anteriore trova posto un sensore da 25MP. Sia la fotocamera principale che quella per i selfie implementano la tecnologia “Quad-Pixel“, che permette di utilizzare 4 pixel contigui come uno singolo di maggiori dimensioni migliorando la qualità dell’immagine finale, che nel caso del sensore posteriore sarà da 12MP mentre per quello frontale da 6MP (ma in quella frontale è possibile disattivare il sistema ed ottenere scatti alla massima risoluzione del sensore). Durante la nostra prova le immagini scattate hanno mostrato un ottimo livello di definizione dei particolari ed un’ottima resa dei colori, ma a volte ci siamo trovati a disattivare l’HDR automatico in quanto le foto una volta scattate risultavano leggermente sovraesposte.
Interessante il sistema di AI a supporto del software fotografico, sistema che permette di utilizzare alcuni preset per utilizzare le impostazioni della fotocamera in base alla scena rilevata, ad esempio la funzione tramonto che accentua i “rossi” o quella dedicata agli amanti delle fotografie culinarie, oltre a suggerire l’utilizzo di modalità specifica per i ritratti inquadrando il volto di una persona (accedendo alle impostazioni per il bokeh e per alcuni filtri) o la modalità Night Vision per gli scatti in notturna. Ci aspettavamo molto di più da quest’ultima modalità visti i risultati ottenuti in un primo hands on, ma una volta nel mondo reale ci si ritrova in poche situazioni in cui lo scatto in notturna rielaborato dall’intelligenza artificiale risulti molto migliore di uno scatto eseguito normalmente: nell’immagine ottenuta spesso il “rumore” aumenta, ed l’illuminazione circostante (come i lampioni stradale) rischia di peggiorare ulteriormente lo scatto; in sostanza è bello da avere su uno smartphone in questa fascia di prezzo, ma il vero vantaggio rispetto ai concorrenti è offerto dal resto del sistema fotografico.
Come anticipato in apertura, a bordo dell’ultimo smartphone di Motorola troviamo Android One, il sistema operativo di Google nella sua forma più pura e con garantiti per 2 anni gli aggiornamenti di sicurezza e le nuove release (il One Vision arriva con la 9.0); anche se si tratta di Android One però troviamo preinstallate come software aggiuntivi alcune delle funzionalità del pacchetto Moto Experience a cui Motorola ci ha abituati con i suoi dispositivi, pacchetto che include Moto Display, il sistema che permette di vedere le notifiche senza “accendere” se non una porzione del display, e le gesture di Moto Actions. Durante la prima parte della nostra prova il sistema però non è sempre stato fluido come ci saremmo aspettati, mostrando alcune incertezze nel playback di video ed alcune volte sullo sblocco diretto a fotocamera utilizzando la relativa gesture, dopo un aggiornamento ricevuto nel corso della seconda settimana la situazione è nettamente migliorata, ma qualche piccolo e più raro momento di incertezza è rimasto ancora, speriamo risolvibile con il prossimo aggiornamento.
Il Motorola One Vision monta una batteria da 3500mAh, più ampia di quella presente sul Moto G7 Plus che abbiamo provato qualche mese fa, ma non siamo rimasti particolarmente colpiti: con un utilizzo non eccessivo durante la giornata di chiamate e social a fine giornata siamo sempre arrivati con meno del 20% di carica residua, mentre in giorni di utilizzo più intenso siamo arrivati con il 20% residuo prima di sera; viene d’aiuto il supporto al QuickCharge che permette di ricaricare rapidamente lo smartphone. Va detto che il One Vision utilizza un SoC con CPU leggermente più potente di quelle presenti sulla famiglia G7 dello stesso produttore, ma in proporzione il chip di Samsung utilizzato (l’Exynos 9609) allo stato attuale si rivela comunque meno parsimonioso rispetto alla famiglia 63x di Qualcomm; come per i piccoli intoppi del software, anche la situazione batteria potrebbe essere frutto di una minore ottimizzazione dovuta ad una minore familiarità dei team di sviluppo con il nuovo SoC di fascia media del produttore coreano, che vede proprio nel device di Motorola il primo utilizzatore.
Nel complesso lo smartphone di Motorola si è rivelato un device interessante per la sua fascia di prezzo sopratutto sul versante fotografico, il design è piacevole per quanto riguarda i colori ma sa di già visto. Se con il prossimo aggiornamento software (che dovrebbe arrivare ad occhio e croce poco dopo il lancio) il produttore riuscisse a risolvere completamente le incertezze software e migliorare leggermente la batteria, il One Vision potrebbe presentarsi definitivamente come uno dei contendenti più forti nella fascia di prezzo tra i 200 ed i 300€, ancora di più qualora il prezzo scendesse dai 299€ del lancio ad una cifra sui 250€.