Un emendamento presentato dal relatore per sollevare i funzionari pubblici dal rischio di responsabilità erariale nella revoca delle concessioni autostradali. È una delle modifiche volute dalla maggioranza al decreto Sblocca cantieri ora all’esame del Senato. La proposta nello specifico introduce il vaglio preventivo da parte dell’Avvocatura generale dello Stato che di fatto diventerebbe uno scudo, anche per colpa grave, per il funzionario pubblico che firma l’eventuale cessazione anticipata. “È una sorta di riequilibrio dei poteri tra Stato e concedente”, ha commentato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, sottolineando che oggi i funzionari rischiano di “incorrere nella responsabilità erariale e quindi nessuno firma niente“.
Per l’Associazione dei magistrati contabili invece “l’emendamento sottrarrebbe alla Corte dei conti, magistratura alla quale la Costituzione riserva la tutela delle finanze pubbliche, la valutazione della sussistenza di un elemento costitutivo della responsabilità erariale, affidandola all’Avvocatura dello Stato, cui l’ordinamento assegna funzioni del tutto diverse“. E questo “non solo solleva fondati dubbi di costituzionalità“, ha avvertito l’associazione, “ma genera una preoccupante alterazione degli attuali equilibri ordinamentali”. Inoltre, secondo i magistrati contabili, la norma non assicurerebbe una più celere azione amministrativa.
“Con questo decreto, che ci piace battezzare come ‘Decreto salva Toninelli‘, il governo si tutela prima ancora di incorrere in eventuali procedure”, affermano i senatori del gruppo Misto Saverio De Bonis e Carlo Martelli, ex esponenti del Movimento 5 stelle. In seguito al crollo del ponte Morandi a Genova l’esecutivo, proprio nella figura del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha cominciato l’iter per revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. Il 3 maggio scorso al Mit sono arrivate le controdeduzioni di Aspi alle contestazioni mosse dal dicastero di Toninelli.