Erano stati arrestati lo scorso gennaio per concorso esterno in associazione camorristica. E ora, dopo quattro mesi e mezzo ai domiciliari, i fratelli Antonio e Nicola Diana, imprenditori testimonial dell’Antimafia’ sono tornati in libertà su decisione della Cassazione. I Diana, originari di Casapesenna (Caserta), gestiscono un gruppo imprenditoriale che opera in vari settori, tra cui la società Erreplast. Secondo alcuni pentiti avrebbero pagato per anni il pizzo al clan dei Casalesi giustificando poi le dazioni di danaro come estorsioni, denunciate solo di recente. I Diana avevano creato anche una Fondazione anti-clan intitolata al padre Mario, ucciso 30 anni fa dalla camorra e ritenuto vittima innocente. Con loro fu arrestato anche uno zio anziano, già scarcerato in precedenza. Nella stessa operazione furono sequestrate 17 società alcune delle quali dissequestrate.

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Vibo Valentia, tentata estorsione e messaggi a sfondo sessuale a una disabile: indagati due preti

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