SELFIE - 2/6
di Agostino Ferrente. Con Alessandro Antonelli, Pietro Orlando Italia/Francia 2019, Durata: 78’ Voto 4/5 (AMP)
“Ho provato a spacciare ma non è la cosa mia”. Così parlava il 16enne dal rione Traiano, un occhio sul mondo e l’altro sullo smartphone. Perché è vietato sbagliare una confessione così importante nella sua selfie-ripresa. A guidarlo c’è lo sguardo attento di Agostino Ferrente che giammai ha deciso di delegare altrove la sua funzione di regista benché il suo nuovo film – Selfie–sia interamente girato via “autoriprese”dai suoi giovani e “non attori”. Si tratta, in breve, di un film-documentario esemplare nella forma per esprimere un contenuto di cui ormai sembra(va) non esserci più nulla da dire dopo Gomorra e derivati.
La sfida corrisponde all’esigenza stessa di cui è composta la materia della storia: due amici 16enni – Alessandro e Pietro –raccontano se stessi e la loro visione di mondo scaturita dall’unico che conoscono (il rione);il pre-testo del loro racconto è la recente uccisione da parte di un carabiniere del loro coetaneo Davide erroneamente scambiato per camorrista. Ne è nato così qualcosa di realmente inesplorato e seducente, capace di sfruttare al meglio la più edonistica delle forme fotografiche, ormai pratica imprescindibile per chiunque. Toccante “romanzo” d’amicizia, si tratta di un lavoro pluristratificato perché mescola e sintetizza una dimensione spazio-temporale senza trascurare la profondità nei contenuti che mette in scena: il malessere esistenziale ormai connaturato a chi nasce e cresce nei rioni “critici” del napoletano, la convivenza con un destino “prescritto” e la percezione valoriale che di se stessi i ragazzi hanno sviluppato in tale situazione ambientale.