La situazione di Huawei sembra parzialmente calmarsi dopo l’exploit negativo determinato dalla pubblicazione del decreto della Casa Bianca, la cui attuazione è stata posticipata al 19 agosto. Le buone notizie diffuse nelle ultime ore riguardano in particolare alcuni nodi che erano emersi: l’esclusione dei prodotti Huawei dalla beta di Android Q, che ne precluderebbero gli aggiornamenti, e la rimozione dalla SD Association, per la quale sarebbe venuta meno l’autorizzazione a installare lettori per schede SD nei suoi prodotti.
Il Mate 20 Pro, uno degli smartphone top di gamma dell’azienda cinese, è stato reinserito nel programma beta di Android Q. Non sono state pubblicate dichiarazioni al riguardo, ma lo smartphone è riapparso nella pagina ufficiale dedicata ai prodotti supportati dalla beta di Android Q.
Inoltre Huawei è stata reinserita nella lista delle aziende che aderiscono alla Wi-Fi Alliance e alla SD Association. Allo stato attuale delle cose, significa che i dispositivi dell’azienda cinese potranno ancora disporre dei lettori per le schede di memoria micro-SD. Anche in questo caso non c’è alcun commento ufficiale da parte delle suddette organizzazioni, l’azienda è semplicemente tornata nei rispettivi elenchi pubblici.
Tra l’altro, Huawei è stata riammessa anche nella JEDEC (l’associazione per la standardizzazione dei semiconduttori) da cui si era sospesa arbitrariamente in attesa di ulteriori sviluppi. Il suo nome è riapparso anche nella lista del Bluetooth Special Interest Group, l’organismo che sovraintende allo sviluppo dell’omonimo standard di connettività.
Si tratta certamente di segnali importanti, senza dimenticare tuttavia che non ci sono novità in merito alla situazione del divieto imposto dal Governo degli Stati Uniti e che le questioni da affrontare nei prossimi mesi sono molte, delicate e dall’esito incerto. Detto questo, la sospensione della collaborazione con Google continua a essere uno dei punti chiave della vicenda. Non è dato sapere al momento se il reinserimento del Mate 20 Pro sia frutto della collaborazione fra Google e Huawei per cercare una soluzione ai divieti USA, della mozione presentata dalla Cina contro il Governo degli Stati Uniti per presunta violazione dei diritti costituzionali. Oppure ancora se gli effetti collaterali del decreto presidenziale, che colpiranno economicamente grandi aziende statunitensi, stiano sortendo qualche effetto.
È quindi bene non dare nulla per scontato, per ora limitiamoci a prendere atto delle novità sulla vicenda Huawei.