Lascia 3 milioni di euro per costruire un nuovo ospedale. È accaduto a Maglie, in provincia di Lecce, dove la signora Vita Carrapa, deceduta il 15 febbraio scorso, ha fatto testamento disponendo “con atto pubblico” quale erede universale del suo patrimonio“l’Azienda Sanitaria Locale Lecce 1”. Il fine? La realizzazione di una struttura di cura ed assistenza che dovrà essere intitolata al fratello Paolo Carrapa e alle sorelle che avevano dato l’assenso al progetto. Proprio al fratello – vedovo già da giovane e senza figli – si può far risalire gran parte del patrimonio familiare.
Come racconta il Corriere Salentino, la signora aveva espresso il desiderio di utilizzare l’intero patrimonio “per aiutare chi aveva più bisogno” ricordando i tempi difficili vissuti quando lei e i suoi fratelli erano giovani. La 95enne si era perciò rivolta al consulente ed amico Antonio Giannuzzi per raggiungere il suo obiettivo. Tramontate le ipotesi di donazione al San Raffaele di Milano, si optò per un testamento pubblico dove si lasciava l’intera disponibilità alla Asl di Lecce. L’unica condizione essenzialeera che l’utilizzo della somma avvenisse entro 5 anni dalla pubblicazione del testamento; in caso contrario ne avrebbe beneficiato “l’Istituto per i Servizi alla Persona per l’Europa” (ISPE) di Maglie per migliorare o ampliare le strutture esistenti.
Il testamento non è stato ancora pubblicato perché si sta aspettando l’ufficializzazione della nomina del direttore generale. Del contenuto è stato però informato il commissario straordinario dell’Asl Rodolfo Rollo in qualità di fiduciario della defunta. Mentre il consulente Antonio Giannuzzi ha spiegato al Corriere Salentino: “La loro vita è stata vissuta nel soddisfacimento solo di quanto indispensabile senza mai nessun utilizzo delle somme depositate e maturate. Somme che col tempo sono state incrementate anche per le scelte finanziarie adeguate e gli alti tassi”. “Insomma – ha concluso Giannuzzi – non c’è stato nessun lusso in tutta la vita dei fratelli Carrapa affinché i loro veri eredi, i cittadini di Maglie, potessero godere della cifra al posto di quei figli che non hanno potuto avere”.