Da Madonna di Campiglio a Dubai, passando per la campagna toscana e le cristalline acque di Favignana in Sicilia. Nel decreto di perquisizione emesso dalla procura di Perugia per Luca Palamara, il pm di Roma indagato per corruzione e rivelazione di segreto ci sono quelle che gli investigatori definiscono le “utilità”. È indagando su Fabrizio Centofanti, l’imprenditore dei ‘regali’ rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta siciliana sulla corruzione di magistrati che vede coinvolti gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, che gli investigatori delle Fiamme gialle hanno scovato alcune fatture sospette. Come quella pagata dall’imprenditore di un soggiorno all’hotel Fonteverde di San Casciano dei Bagni (Siena) per il pm Palamara e l’amica Adele Attisani (24-25 marzo 2017). Sulla fattura c’era la dicitura “in attesa di pagamento signor Centofanti rif. direttore”. Nello stesso resort, dotato di spa e terme, altri due soggiorni il 25 novembre 2015 e il 28 febbraio 2017 con pagamento in contanti: “emergeva una dicitura che collegava la prenotazione della stanza ad altre due prenotazioni, tra le quali quella di Centofanti (con la dicitura, nella sostanza, 3 stanze bloccate, ognuno salda il proprio soggiorno). Ma anche in questo caso gli investigatori ritengono che sia stato l’imprenditore a pagare.

Ci sono poi i soggiorni all’Hotel Campiglio Bellavista per la sorella del pm Emanuela Palamara (marzo 2011) con dicitura ‘Centofanti Fabrizio paga tutti i pranzi e transfert mamma e figlia di nove anni’. La relativa fattura dell’8 marzo, stando all’inchiesta, risulta emessa nei confronti di Energie Nuove srl, società riconducibile a Centofanti: in questo caso la dicitura della fattura era “soggiorno in hotel dipendenti per convegno”. Ma questo “dato” “risultava sconfessato dalle dichiarazioni rese dal titolare” del resort che non ricordava fosse stato alcun convegno in quel periodo. E nessun rapporto di lavoro è risultato tra Centofanti ed Emanuela Palamara.

Sempre lei risultava in albergo anche tra il 25 e il 28 dicembre 2011 e la fattura risultava emessa nei confronti della Giamatour società che emergerà anche per un altro soggiorno nello stesso periodo dal 26 dicembre al 2 gennaio 2012 per una vacanza di “Luca Palamara insieme al nucleo familiare nella stanza 304 e anche di Mario Donivola (sostituto procuratore) nella stanza 409”. L’importo complessivo dei due soggiorni 10.640 risultava fatturato alla Giama anche stornato in correlazione alla fattura relativa al soggiorno di Emanuela. C’è poi il soggiorno dal 26 dicembre 2014 al 3 gennaio 2015 con sconto del 30% che avrebbe pagato Centofanti. A suo carico anche la cena di Capodanno per 456 euro come confermato dal titolare dell’hotel.

Ci sono poi i pagamenti per Circum, agenzia di viaggi, per cui emergevano prenotazioni e carte di imbarco per Palamara e Attisani per un volo Roma-Dubai con soggiorno relativo dal 25 novembre 2016 al 29 novembre. Pagamenti fatturati alla donna con pagamenti in parte in contanti e in parta carta di credito Palamara, su cui però la polizia giudiziaria ha più di un dubbio per le date. Comunque per questa sorta di “pagamenti a rate” avrebbero dato la garanzia sia Centofanti che Palamara. Ci sono poi due fatture pagate in contanti per una vacanza nell’isola di Favignana dove Palamara e Attisani hanno soggiornato in contemporanea con Fabrizio Centofanti e un’altra donna. Da altre verifiche emergeva che l’amica del pm fosse stata accompagnata all’aeroporto di Fiumicino dagli autisti di Centofanti e che uno dei due si era raccomandato all’altro rispetto al fatto che ogni tanto il loro “boss” incontrava il pm e che i due parlavano a basa voce e con lo stereo alzato.

Secondo gli inquirenti Centofanti  “era una sorta di anello di congiunzione tra Luca Palamara e il duo Calafiore-Amara“, utilizzando lo stesso modus operandi già emerso a Messina. L’imprenditore dei regali per gli inquirenti “ha operato come rappresentante di tale centro di potere che ha svolto sistematicamente mediante atti corruttivi di esponenti dell’autorità giudiziaria. Le utilità percepite nel corso degli anni da Palamara – si legge  nel decreto – dai suoi conoscenti e familiari ed erogate da Centofanti appaiono direttamente collegate alla sua funzione di consigliere dell’organo di autogoverno della magistratura. Il numero di donativi (c’è anche un anello comprato per la signora Attisani, ndr) e il valore degli stessi non è spiegabile sulla base di un mero rapporto di amicizia. Occorre tener conto che l’autore di tali emolumenti e’ un soggetto in stretti rapporti illeciti con imputati rei confessi del delitto di corruzione” ovvero i due avvocati siciliani.

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