L'azienda ha effettuato sull'imbarcazione, generalmente utilizzata da De Benedetti per le vacanze estive, i lavori di manutenzione e rimessaggio per la stagione invernale. Nonostante i solleciti, però, l'imprenditore non aveva mai pagato il conto
Marco De Benedetti, imprenditore e presidente del Gruppo Editoriale Gedi, editore tra gli altri di Repubblica, L’Espresso e La Stampa, ha evitato il pignoramento del proprio yacht “Sirahmy” che martedì ha rischiato di finire all’asta a causa del mancato pagamento dei lavori di manutenzione invernali. Appena 15 minuti prima dell’apertura dell’udienza per la conferma del sequestro, l’imprenditore ha saldato il debito da 670mila euro contratto con i cantieri Nca di Carrara, dove il natante è bloccato dal 2 maggio.
L’azienda ha effettuato sull’imbarcazione, generalmente utilizzata da De Benedetti per le vacanze estive, i lavori di manutenzione e rimessaggio per la stagione invernale per un costo totale di 615mila euro. L’imprenditore, nonostante i vari solleciti dei vertici dei cantieri, non aveva effettuato il pagamento, tanto che Nca ha iniziato le pratiche per il pignoramento del mezzo. Pratiche che sono andate avanti fino a martedì, quando, poco prima dell’entrata in aula, De Benedetti ha inviato i soldi con tanto di interessi. “Nca ha ricevuto sul suo conto l’intera somma dovuta appena un quarto d’ora prima che entrassimo nell’aula del tribunale civile di Massa dove era fissata l’udienza per la conferma del sequestro”, spiega il legale di Nca, l’avvocato Tommaso Bertuccelli, che ha ritirato la causa. In questo modo, è stata evitata la vendita all’asta dello yacht, passaggio successivo previsto nell’azione legale di Nca.
Sirahmy è ancora nei cantieri Nca perché De Benedetti avrebbe commissionato altri lavori di manutenzione agli stessi cantieri Nca.