Cronaca

Rifiuti Roma, si ferma anche tmb di Rocca Cencia: “Stop di almeno una settimana”

Nell’unico impianto per lo smaltimento dell’indifferenziato rimasto attivo dopo il rogo che ha distrutto il “gemello” di Salario l’11 dicembre si è rotta la guida di una catena del nastro trasportatore che porta gli scarti pesanti alla pressa. La città di Roma rischia di nuovo il tilt della raccolta

Anche il secondo impianto tmb per lo smaltimento rifiuti di Ama Spa è fuori uso: un guasto al nastro trasportatore che produrrà uno stop di “almeno una settimana”. Proprio adesso che sono iniziate le procedure di manutenzione agli impianti dei privati. Mentre il Campidoglio prende tempo sui bilanci societari e sulla nomina del nuovo consiglio d’amministrazione. La città di Roma rischia di nuovo il tilt della raccolta rifiuti e la municipalizzata che ne gestisce la raccolta non riesce ad uscire dall’impasse contabile. “L’unico modo per fronteggiare la crisi è differenziare”, ha spiegato l’amministratore unico pro-tempore Massimo Bagatti a IlFattoQuotidiano.it, ricordando come “l’aumento della differenziata nel mese di aprile ha contenuto le difficoltà”.

IL GUASTO A ROCCA CENCIA – A togliere il sonno ai vertici capitolini, in queste ore, sono le condizioni del tmb di Rocca Cencia, alla periferia est della città, l’unico impianto per lo smaltimento dell’indifferenziato rimasto attivo dopo il rogo che ha distrutto il “gemello” di Salario l’11 dicembre. A rompersi è stata la guida di una catena del nastro trasportatore che porta gli scarti pesanti alla pressa, dove poi questi vengono impacchettati e spostati sotto la struttura che sotto l’impianto. Sostanzialmente, se quel nastro non funziona, i rifiuti non possono essere trasformati in balle. In queste ore i tecnici (che lavorano su due turni) stanno cercando di riparare la guida – trovata in condizioni “pessime” e “fortemente usurata – attraverso un lavoro di saldatura, perché purtroppo il pezzo non si può sostituire. E’ per questo motivo che i più ottimisti hanno stimato in non meno di una settimana il tempo adeguato per la rimessa in funzione dell’intero impianto. Al momento, Ama ha dato il via libera al solo ‘bypass’, ovvero la fuoriuscita degli scarti dalla vasca senza la pressatura, con il conferimento che sarà necessariamente più lento e più costoso.

EMERGENZA IMPIANTI – Al momento, con gli impianti di proprietà fermi, Ama sta provvedendo soltanto alla raccolta e alla trasferenza. Per dove? Si è chiesto ancora una volta un sacrificio al Colari di Manlio Cerroni, quest’ultimo da poco uscito assolto dal processo più importante che lo vedeva imputato per associazione a delinquere e traffico di rifiuti presso la Procura di Roma. Il problema è che in questi mesi si stanno alternando le manutenzioni ai due impianti tmb di Malagrotta e fino alla fine dell’estate di questi ne sarà funzionante soltanto uno. Si è così proceduto ad aumentare il conferimento al tritovagliatore gestito dalla ditta Porcarelli (ma sempre di proprietà di Cerroni) e il trasferimento alla regione Abruzzo. “Siamo stati bravi ad aumentare la raccolta differenziata ad aprile fino a oltre il 46% – ha spiegato Bagatti – cosa che ci ha permesso di diminuire l’indifferenziato di circa 200-300 tonnellate al giorno. Dobbiamo continuare in questa maniera”.

MA RESTA IL NODO DEL BILANCIO – Per migliorare il servizio, però, servono gli investimenti. Impossibili con due bilanci ancora da approvare e il fiato sul collo delle banche. Gli istituti di credito hanno concesso altre settimane alle linee di credito di Ama, scadute il 30 maggio, ma il tutto va fatto in fretta. Massimo Bagatti, che non ha competenze contabili, si è affidato a Bdo per ridisegnare il contestato documento finanziario, redatto inizialmente dall’ex presidente Lorenzo Bagnacani. Il dato definitivo ancora non c’è, la previsione è una perdita di 80 milioni di euro per il 2017 e di 30 milioni per il 2018, ma restano aperti diversi nodi, fra cui la destinazione dell’area che ospitava il tmb Salario e che, in assenza di una pianificazione concernente il core business aziendale (dunque il trattamento dei rifiuti) dovrà necessariamente essere alienata. Con tutte le polemiche del caso. Stando a quanto dichiarato in Commissione capitolina Trasparenza dallo stesso Bagatti, il bilancio 2017 dovrebbe essere presentato ai revisori fra circa 15 giorni, per un’approvazione che dovrebbe arrivare entro giugno.

IL NUOVO CDA E’ PRONTO – E il tema è direttamente collegato con la nomina del nuovo cda. Sempre in Commissione Trasparenza, l’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, ha ufficializzato i nomi dei nuovi vertici: il presidente Luisa Melara, l’ad Massimo Ranieri (ovviamente omonimo del cantante) e il terzo componente Paolo Longoni. “La nomina arriverà a giorni”, ha spiegato l’assessore livornese, replicando però una risposta che arriva ormai da oltre un mese. La terna, infatti, era già pronta da settimane, ma rumors insistenti spiegano che i nuovi manager vorrebbero entrare in azienda almeno con il bilancio 2017 approvato, che poi è quello su cui si è creato il caos fra il vecchio cda e l’amministrazione capitolina e su cui hanno messo le mani Procura di Roma e Corte dei Conti.