Nella giornata di attesa per la lettera di risposta del governo italiano all’Ue sui conti pubblici lo spread tra Btp e Bund ha sfondato quota 290 punti base per poi chiudere a quota 286. Il decennale italiano è arrivato a rendere il 2,72% sul mercato secondario mentre il tasso di interesse sul Bund tedesco è sceso sempre più a picco, fino a -0,21%. Ma il segnale più preoccupante sul rischio Italia percepito dai mercati arriva dal confronto con la Grecia, i cui titoli stanno beneficiando della sconfitta elettorale di Alexis Tsipras. Venerdì il rendimento dei Btp italiani a 5 anni ha oltrepassato l’1,8% superando quello degli omologhi greci, sceso all’1,7 per cento. E il differenziale tra i decennali si è ridotto a meno di 20 punti base, il minimo dal 2008, prima dello scoppio della crisi ellenica. Piazza Affari è in rosso fin dall’apertura, ma anche gli altri mercati europei soffrono dopo la minaccia di dazi contro il Messico del presidente Usa Donald Trump.
La missiva firmata dai commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis, indirizzata al ministro dell’Economia Giovanni Tria, era arrivata mercoledì: l’Unione Europea chiede chiarimenti all’Italia sull’andamento del debito pubblico, che lo scorso anno invece di scendere è salito dal 131,4 al 132,3% del pil. Bruxelles, spiega la lettera, sta valutando la preparazione di un rapporto ex articolo 126.3 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, quello che disciplina la violazione del criterio del deficit o di quello del debito. Il governo ha tempo fino alla mezzanotte di venerdì per rispondere elencando i fattori che considera rilevanti per spiegare il mancato rispetto della regola del debito.