L’arresto non è stato convalidato, ma lui resta indagato per furto aggravato in concorso: il processo è stato fissato a settembre. È la decisione che il giudice di Milano ha preso per il cantante Marco Carta, arrestato ieri sera con l’accusa di aver rubato sei magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente di piazza del Duomo. Carta era stato posto ai domiciliari. Oggi, 1 giugno, alla fine del processo per direttissima il giudice non ha convalidato l’arresto dell’ex concorrente di Amici e non ha applicato alcuna misura cautelare. Ma l’ha comunque rinviato a giudizio per furto aggravato in concorso con la donna che lo accompagnava. Nella borsa della 53enne, secondo quanto riportano le agenzie di stampa, sono state trovate le sei magliette rubate e un cacciavite. Il processo per entrambi inizierà a settembre.
Per la donna, al contrario di quanto deciso per il cantante, l’arresto è stato convalidato. Almeno secondo quanto riferisce il suo avvocato Simone Ciro Giordano al termine dell’udienza del processo per direttissima che si è svolto a porte chiuse. “E’ stata chiarita la totale estraneità di Marco Carta. Lui è estraneo a qualsiasi addebito. Il fatto è attribuibile ad altri soggetti, lui è totalmente estraneo, è stato acclarato dal giudice. Marco è una bravissima persona”, ha sostenuto l’avvocato uscendo dall’aula.
Manifesta la sua innocenza anche il cantante. “Non sono stato io a rubare, per fortuna è andato tutto bene, sono felice di poterlo dire”, dice Carta, uscendo dal Tribunale di via Freguglia e nuovamente in libertà. “Adesso vado a casa, sono un po’ scosso, le magliette non ce le ho io, l’hanno visto tutti”. A chi gli chiedeva allora chi le avesse rubate ha replicato: “Non mi va di dirlo, non faccio la spia“. Sono in corso comunque le procedure per acquisire i video delle telecamere di sorveglianza della Rinascente per avere le immagini del furto e del momento in cui sono stati tolti gli antitaccheggio e sono stati buttati via.