Si tratta di Cesare Sirignano, stimato investigatore che si è occupato anche di camorra. Non poteva sapere che il collega fosse intercettato perché indagato per corruzione dalla procura di Perugia. Anche perché Palamara è l'ex presidente dell'Anm e leader della sua stessa corrente, Unicost
Il trojan installato nel cellulare di Luca Palamara ha intercettato anche la voce di un pm della Direzione nazionale antimafia. Si tratta – come racconta il Corriere della Sera – di Cesare Sirignano, già pm a Napoli molto stimato per il suo lavoro contro la camorra. Non poteva sapere che il collega fosse intercettato perché indagato per corruzione dalla procura di Perugia. Anche perché Palamara è l’ex presidente dell’Anm e leader di Unicost, la stessa corrente di Sirignano.
Il 7 maggio scorso Palamara parla con Sirignano. Nel decreto di perquisizione eseguito dalla guardia di finanza giovedì 30 maggio gli investigatori scrivono che “l’argomento è l’individuazione di un candidato da appoggiare da parte di Luca Palamara per l’incarico di procuratore di Perugia”. “Ma io non c’ ho nessuno a Perugia… zero”, dice il pm sotto indagine che “si informa su uno dei tanti candidati, consociuto ed in contatto con il suo interlocutore”. “Nel prosieguo del dialogo si comprende che, secondo il citato collega, Palamara non avrebbe alternative (per problemi e logiche di correnti qui irrilevanti) se non ‘appoggiare’ il candidato di cui parlano e a quel punto l’indagato chiede: Chi glielo dice che deva fare quella cosa lì”. E “a seguito di chiarimenti, infine chiearisce: ‘Deve aprire un procedimento penale su Ielo…cioè stiamo a parlà di questo…non lo farà mai”.
Dei tentativi di delegittimazione di Paolo Ielo, procuratore aggiunto di Roma, tra l’altro, sarebbero stati informati o deputati del Pd Luca Lotti e Cosimo Ferri. L’incontro è quello raccontato dal Fatto Quotidiano tra Palamara, l’ormai ex consigliere del Csm Luigi Spina (che si è dimesso ieri) e i due esponenti dem: Ferri è un ex magistrato, già sottosegretario dei governi Letta, Renzi e Gentiloni, e leader della corrente di Magistratura Indipendente, l’ex ministro Lotti, invece, è imputato dalla procura di Roma per l’inchiesta Consip. Il 9 maggio scorso Spina li avvisò che allegato all’esposto trasmesso al Csm dal sostituto procuratore di Roma Stefano Fava – indagato come Spina per violazione di segreto e favoreggiamento – c’ era anche “un cd secretato”. Il dischetto Il dischetto conteneva dei file su un incarico affidato al fratello di Ielo dalla società Condotte.
Martedì il caos che ha travolto la magistratura finirà sul tavolo del Csm, che ieri ha convocato un plenum straordinario per il 4 giugno. “Si impone oggi un confrontoresponsabile tra tutti i componenti per la forte riaffermazione della funzione istituzionale del CSM a tutela dell’intera Magistratura”, hanno fatto sapere ieri da Palazzo dei Marescialli specificando che la riunione del consiglio è fissata per le 16.30. Nel corso della riunione “verrà anche preso atto delle sopravvenute dimissioni del Consigliere Luigi Spina”. Intanto la questione approda alla parata di via dei Fori Imperiali. A margine delle manifestazioni per la festa della Repubblica, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha chiesto al vicepresidente del Csm, David Ermini: “Come va?”. Il numero due di Palazzo dei marescialli, alla luce dei recenti avvenimenti che hanno coinvolto le procure, ha risposto: “Forza, forza… Andiamo avanti”.