Con un rigore a cucchiaio di Pinamonti e soprattutto con un Plizzari paratutto l’Italia under 20 batte la Polonia e vola ai quarti di finale della competizione. Un risultato da guardare con interesse, per la situazione non esaltante che ormai da tempo vive la Nazionale maggiore e perché il Mondiale under 20 tradizionalmente non ha mai offerto grandi soddisfazioni agli sportivi italiani. In albo d’oro, infatti, l’Italia è 21esima, con un solo bronzo portato a casa nelle venti edizioni del torneo: il terzo posto del 2017. Poi mai, a differenza dell’Under 21 che ha visto gli azzurri dominare in lungo e in largo tra gli Anni Novanta e gli inizi del Duemila, le Nazionali under 20 azzurre si sono fatte ricordare.
Piacevole osservare i ragazzini di Nicolato, tecnico che ha dedicato alle giovanili gran parte della sua carriera: si è formato nel Chievo, poi il salto tra i “grandi” allenando il Lumezzane senza grossi acuti, infine le giovanili della Nazionale, l’Under 18, poi l’Under 19 e oggi l’Under 20 che ha portato, almeno per ora, ai quarti del Mondiale. Piacevole perché nonostante la giovane età (e nonostante l’italianità) l’Under 20 azzurra gioca a calcio: l’idea di gioco c’è e si nota, andando oltre l’idea di difesa e contropiede per anni marchio di fabbrica italiano. Ricorda molto una squadra di Gasperini, con la difesa 3 e gli esterni “maratoneti” che difendono e attaccano e servono splendidi cross ai due attaccanti. Storceranno il naso i puristi del gioco all’italiana di fronte alla difesa, a zona, e a volte allegra in marcatura, ma oggi va così.
A guardarli in ogni caso viene da chiedersi anche per quale motivo tanti di quei ragazzi non giochino titolari in A, e spesso neppure in B. Alcuni esempi: Tripaldelli, terzino sinistro dai polmoni grandi e dal piedino non male al Crotone campionato di bassa classifica tra i cadetti, ha collezionato 3 presenze; Gabbia, schierato tra i tre centrali, gioca alla Lucchese in C, Luca Pellegrini, centrocampista centrale moderno, prodotto della Roma ha giocato poco a Cagliari.
Promettono bene poi Bellanova, esterno destro di proprietà del Milan, Scamaccia attaccante forte fisicamente e tecnicamente di proprietà del Sassuolo, Pinamonti, che in A ha giocato, segnando anche 5 gol col Frosinone retrocesso, Del Prato, leader difensivo prodotto del solito vivaio dell’Atalanta e soprattutto Plizzari, anche lui del Milan, portiere di cui già da tempo si dice un gran bene e che sta dimostrando sul campo che tutte le voci su di lui sono giustificate. Ai quarti i ragazzi di Nicolato se la vedranno con una tra il Mali e l’Argentina, ovvero la dominatrice assoluta nella storia de torneo con 6 vittorie.