Durante il suo viaggio di ritorno dalla Romania, dove oggi ha incontrato la comunità Rom locale e presieduto la cerimonia di beatificazione di sette vescovi greco-cattolici vittime del Comunismo, Papa Francesco rilascia ai giornalisti qualche commento sulla situazione politica attuale. Una politica che, dice il Pontefice, non fa il bene della gente “quando semina odio e paure”. A chi gli chiede se si sia davvero rifiutato di incontrare Matteo Salvini, come trapelato, Bergoglio risponde che “non ha chiesto un’udienza”, né lui né altri vicepremier o ministri. Poi, promuove il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “È stata una bella udienza, un’ora e più. È un uomo intelligente, un professore, sa di cosa parla”.
A inizio dichiarazione, quando gli è stato chiesto un commento sull’utilizzo dei simboli religiosi durante la campagna elettorale, Francesco ha detto che la politica italiana è complicata: “Lo confesso, non la capisco, devo studiare”. Ma se la risposta poteva essere letta come un modo per aggirare l’ostacolo delle domande dei giornalisti, nel suo giudizio più generale sulla situazione politica, senza precisi riferimenti a specifici partiti, Francesco non risparmia critiche. La politica non fa il bene della gente “quando semina odio e paure”, ha detto il Papa sottolineando che “la malattia della politica è la corruzione“, un problema “universale”. “Non fatemi dire domani che la politica italiana è corrotta, no”, il rischio riguarda tutti e “non fatemi dire cose che non dico”, ha ribadito.
A chi gli chiede se davvero abbia mai rifiutato di incontrare il vicepremier italiano Matteo Salvini, il Papa chiarisce: “non ha chiesto un’udienza”, né lui né altri vicepremier o ministri. Elogia invece il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: ha chiesto un’udienza “ed è stata data come indica il protocollo”. Quella con Conte “è stata una bella udienza, un’ora e più. È un uomo intelligente, un professore, sa di cosa parla”. Poi ha ricordato anche di avere visto più volte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Dall’Italia, il Pontefice ha poi allargato lo sguardo politico sull’Europa. “Pregate per l’Europa se siete credenti – ha detto – e ai non credenti dico: auguratevi buona volontà e il desiderio che l’Europa torni ad essere il sogno dei padri fondatori”. Poi è tornato a parlare sulla questione migranti, uno dei temi più cari al suo pontificato. E sottolinea che le persone lasciano il loro Paese “non per turismo ma per necessità”.