Dal ministero delle Infratrutture assicurano: entro fine arriverà una decisione sulle Grandi navi che entrano nella Laguna di Venezia. Il titolare del Viminale, però, accusa: è per colpa di un “no” arrivato proprio da quel dicastero che una soluzione non è ancora stata trovata. L’incidente nautico nel Canale della Giudecca a Venezia rilancia la polemica sull’entrata delle Grandi Navi in Laguna. E offre a Matteo Salvini un tema per attaccare l’alleato di governo. “Mi risulta che una soluzione per evitare problemi come quello dell’incidente tra le navi a Venezia era stata elaborata già dall’anno scorso, con l’allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera, ma tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un no da un ministero romano, e non è un ministero della Lega”, dice il titolare del Viminale, spalleggiato dal sindaco Luigi Brugnaro, parlando del progetto – tutt’altro che privo di ostacoli – di far transitare le grandi navi nel canale Vittorio Emanuele, invece che attraverso la Giudecca.

Toninelli: “Vuole navi accanto alle petroliere con i rischi del caso?” – Parole alle quali risponde il M5s: “Sentiamo sempre dire dalla Lega che loro hanno una soluzione a tutto, ma finora non è mai arrivata alcuna proposta sul tavolo. Nessuna – fanno filtrare fonti pentastellate – Non serve fare annunci, serve fare la cose e risolvere i problemi. Se la Lega ha un piano per risolvere tutto domani lo presenti, non siamo gelosi, e se è buono lo portiamo avanti”. Più diretto in un post su Facebook proprio Toninelli: “È questa la soluzione a cui fanno riferimento i ministri Salvini e Centinaio? – scrive su allegando una foto della zona industriale di Marghera – Far sfiorare una nave da crociera e una petroliera, con i rischi del caso? O presentare come biglietto da visita di Venezia lo sbarco di milioni di turisti di fronte a un petrolchimico?”

Lega: “Piano alternativo pronto da novembre. Ma bloccato da Mit” – A spiegare nel dettaglio i riferimenti di Salvini è una nota del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, e la deputata veneziana della Lega in Commissione Trasporti, Ketty Fogliani: “Il piano alternativo per tutelare la laguna, il turismo e soprattutto le persone dai rischi di incidenti nel porto di Venezia causati dal passaggio delle grandi navi era già pronto dallo scorso novembre. Peccato che sia stata bloccato subito dal Mit e che in tutti questi mesi il ministro Toninelli non abbia più preso una decisione definitiva limitandosi all’ipotesi, assurda per molti, di far attraccare le navi a Chioggia, ossia in mare aperto”, dicono i due esponenti del Carroccio. Quello che la Lega non dice è che il piano di “riordino” del traffico non sarebbe mai stato pronto nemmeno se il ministro Toninelli lo avesse approvato il 1° giugno scorso. Tra scavo del canale Vittorio Emanuele per aumentarne la profondità e nuovo Terminal, servirebbero, stando ai progetti presentati nel 2017, almeno tre anni di lavori. Tempo nel quale, peraltro, navi come la Msc Opera avrebbero continuato ad attraccare alla stazione Marittima. O come lascia intendere Toninelli nel suo post nella zona industriale: “Noi siamo qui da appena dodici mesi e, dopo anni di inerzia, siamo già vicini a una soluzione – aggiunge nel post sui social – che finalmente tiene davvero assieme le esigenze del turismo, dell’ambiente e del paesaggio. Le chiacchiere le lasciamo agli altri”.

Ministero: “Entro giugno soluzione” – In precedenza, fonti del suo ministero avevano fatto sapere che sulle grandi navi a Venezia il tavolo istituzionale è da tempo in corso. I ministri interessati si vedranno a breve scadenza per tirare le somme sulle opzioni progettuali individuate, allo scopo di trovare la soluzione definitiva migliore, che arriverà presumibilmente entro il mese di giugno, per allontanare le grandi navi da crociera dalla Giudecca e da San Marco. Nel frattempo, fanno sapere, il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia sta per completare il lavoro sul protocollo fanghi, per il quale, vista la delicatezza del dossier, ha deciso di chiedere anche un parere all’Avvocatura dello Stato. Il protocollo è necessario alla caratterizzazione dei canali.

Toninelli e Bonisoli: “No Grandi navi alla Giudecca” – Toninelli, da parte sua, era stato il primo a commentare lo scontro tra il transatlantico Opera, della compagnia Msc, con il lancione turistico River Countess che si trovava vicino a San Basilio, all’ingresso dell’attracco di Marittima. “L’incidente di oggi al porto di Venezia dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo”, ha scritto su Twitter il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. La stessa linea del ministo dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli: “L’incidente che si è verificato oggi – scrive in una nota il ministro – è l’ennesima conferma che le grandi navi non devono più passare per la Giudecca. Ed è per questo che il Mibac, alcuni mesi fa, ha posto il vincolo su tre canali di Venezia, e sta lavorando alacremente al tavolo interministeriale per il blocco delle grandi navi in laguna, insieme con il Mit e al ministero dell’Ambiente. Oltre alla tutela della città patrimonio Unesco, bisogna salvaguardare l’ambiente e l’incolumità di cittadini e turisti”.

Brugnaro e Zaia: “Toninelli decida in fretta” – Tira in ballo Toninelli anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il governatore del Veneto, Luca Zaia. “Ho sentito il ministro (Toninelli, ndr) – dice il primo cittadino – è aggiornato sulla situazione, la sta seguendo e sta cercando le soluzioni che adesso aspetteremo. Ho già detto che aspettiamo di sentire lui, ma adesso dobbiamo urgentemente dare la possibilità alle navi di passare per il Vittorio Emanuele, non devono più passare da San Marco, l’amministrazione comunale su questo si è espressa chiaramente, adesso il ministro decida. Rapidamente”. Per Brugnaro “questa è l’ennesima dimostrazione che il Canale della Giudecca non è più consentito, non è più pensabile che sia attraversato dalle grandi navi. L’abbiamo detto da otto anni, chiediamo immediatamente l’apertura del Vittorio Emanuele“. Chiede una decisione veloce a Toninelli anche il governatore Zaia: “Stiamo ancora discutendo dell’applicazione di un decreto che porta i nomi dei ministri Clini e Passera, che furono titolari di dicastero nell’ormai lontano governo Monti. Stiamo parlando del 2011 mentre le proposte della Regione del Veneto e del Comune di Venezia per una viabilità delle grandi navi giacciono presso i ministeri interessati da anni. Il ministro dell’infrastrutture decida qualcosa; non si può più attendere. Le proposte di Comune e Regione sono sagge e fattibili, prevedono una viabilità alternativa e la possibilità di per le navi di manovrare in condizioni di assoluta sicurezza”. L’esponente della Lega cita direttamente il titolare delle Infrastrutture: “Ripeto: il ministro a questo punto decida subito. Ha anche l’opportunità e la fortuna di avere proposte realizzabili immediatamente che vengono dal territorio e dagli enti maggiormente coinvolti”.

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