La poesia tra le mura della storia. Per tre giorni, decine di giovani poeti “militanti” incontreranno a Bologna gli esponenti della tradizione culturale ed accademica italiana. L’occasione è Oven, il festival internazionale di poesia organizzato dall’Alma mater studiorum che inizierà mercoledì 5 giugno e si svolgerà per lo più nella cornice del Palazzo Boncompagni. Tra gli ospiti ci saranno Durs Grünbein, Franco Loi, Adam Zagajewski, Giovanni Gastel, Nino Migliori, Corrado Benigni e Anna Maria Carpi. La volontà è che Bologna diventi un centro geografico e culturale di riferimento per la poesia nazionale e internazionale.
Il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna, che organizza l’evento, ha previsto tantissimi incontri. L’inaugurazione sarà una Lectura Leopardis all’alba dall’alto della Torre Prendiparte, alla quale di reciteranno versi di Giacomo Leopardi in occasione del bicentenario della scrittura de L’infinito. Nel dipartimento di filologia classica e italianistica dell’Alma mater avverrà invece “Magma”, il primo meeting nazionale tra giovani studiosi e poeti da tutta Italia. Allo Spazio Labò si incontreranno invece il poeta Corrado Benigni e il fotografo Giovanni Gastel per una conferenza-spettacolo a due voci.
Nella Sala del Papa di Palazzo Boncompagni verranno ospitati gli ospiti nazionali e internazionali: ci sarà la cerimonia di conferimento del “Premio Internazionale Elena Violani Landi” al poeta tedesco Durs Grünbein e la premiazione del poeta dialettale Franco Loi, insignito del premio “Bologna Lecture”. Nella giornata conclusiva sarà invece il momento della performance poetica del poeta polacco Adam Zagajewski. Alla fine, tutto si concluderà con una sfida in versi tra studenti universitari, il Certamen, e con una lettura in omaggio a Giacomo Leopardi, nella sala “Stabat Mater” della biblioteca comunale dell’Archiginnasio.
L’occasione è anche un buon modo per visitare le sale di Palazzo Boncompagni, dove papa Gregorio XIII, che associò il suo nome al Calendario Gregoriano, era solito tenere le audizioni quando da Roma tornava nella sua città. In pieno centro storico, a poche centinaia di metri da piazza Maggiore e delle Due Torri, nel palazzo c’è la Sala del Papa, dove un’eccezionale acustica si unisce agli affreschi che Pellegrino Tibaldi dipinse con i suoi allievi nella seconda metà del 1500.