La donna che era con il cantante è Fabiana Muscas, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera: è un'infermiera professionale nel reparto cardiologia della struttura ospedaliera Brotzu nel capoluogo sardo. I due si conoscono da anni e sono diventati amici dopo la vittoria di Carta a Sanremo
Si chiama Fabiana Muscas e lavora all’ospedale di Cagliari. È lei la donna che era in compagnia di Marco Carta venerdì sera quando entrambi sono stati arrestati in flagranza per il furto di 6 magliette da 1.200 euro alla Rinascente di Milano. Ma se nei confronti del cantante, vincitore di Amici e Sanremo, il giudice ha disposto la liberazione dopo l’udienza del processo per direttissima, l’arresto della donna è invece stato convalidato.
Muscas – secondo quanto riferisce il Corriere della Sera – è un’infermiera professionale nel reparto cardiologia della struttura ospedaliera Brotzu nel capoluogo sardo. “È lei, l’abbiamo riconosciuta nelle immagini in televisione mentre usciva dal tribunale”, hanno raccontato alcuni suoi colleghi stando a quanto riporta il quotidiano di via Solferino. I due, spiega ancora il Corriere, si conoscono da anni e sono diventati amici dopo la vittoria di Carta a Sanremo.
Il processo per il cantante si terrà a settembre, dopo la mancata convalida dell’arresto, e il vincitore di Sanremo resta indagato per furto aggravato. Stando alla ricostruzione dell’addetto alla sicurezza della Rinascente che ha seguito Carta e Muscas e li ha fermati all’uscita, i due si trovavano alla Rinascente la sera del 31 maggio: una volta raggiunto il camerino “la donna resta fuori e passa le maglie, una per una, al ragazzo all’interno del camerino. Finito di passare gli abiti, la donna dà al ragazzo anche la sua borsa. Il tutto dura qualche minuto”.
Quindi, dopo pochi minuti, e sempre secondo l’addetto alla sicurezza, Carta esce dal camerino ma senza la magliette che “nessuno dei due ha più in mano“: quando i due vengono fermati le t-shirt vengono trovate nella borsa della signora che accompagnava il cantante. I video delle telecamere interne della Rinascente saranno ora fondamentali nel processo per verificare la testimonianza degli addetti alla vigilanza.