Prima serata alle 21 che finisce alle 22.30 circa, una sola interruzione pubblicitaria nei film oltre a tanto “sport non spot” (che è anche il titolo di una popolare trasmissione). Tutto questo non sarà più visibile da oggi, 3 giugno 2019, per decine o forse centinaia di migliaia di telespettatori italiani. I programmi della televisione svizzera non saranno infatti più visibili oltre confine ed in particolare nelle province di VareseComo e nel Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. La decisione, presa dal Consiglio federale, è dovuta al fatto che solo il 2% dei cittadini elvetici riceveva il segnale attraverso il digitale terrestre. E un numero così esiguo di spettatori non giustifica un investimento annuo da 10 milioni di franchi: investimento che ora deve fare anche i conti con la riduzione del canone per i cittadini elvetici.

L’annuncio è stato dato nell’estate 2018 dalla stessa Rsi, Radiotelevisione svizzera italiana, specificando che la nuova concessione obbliga ad “abbandonare la rete televisiva terrestre ‘Digital Video Broadcasting – terrestrial’ al più tardi entro fino 2019”. Una normativa che non permetterà più di vedere i quattro canali reperibili sul digitale terrestre: Rsi La1, Rsi La 2 (i due in italiano), SRF 1 (primo canale della televisione della Svizzera tedesca) e RTS Un (primo canale della Svizzera romanda in lingua francese). E che quindi non permetterà più per la prima volta nella storia la visione oltreconfine delle trasmissioni elvetiche: solo alcune di queste saranno ancora disponibili su tvsvizzera.it e su altri siti appositamente dedicati. Non si potranno più seguire invece i programmi coperti da diritti.

Proprio i diritti televisivi sono stati una questione a lungo dibattuta. Da tempo le convenzioni internazionali non permettevano la visione di contenuti coperti da diritti. Tuttavia, a causa del cosiddetto overspilling era impossibile bloccare con precisione il segnale esattamente alla frontiera. E quindi i telespettatori italiani hanno potuto godere dell’offerta integrale della televisione svizzera. Un’offerta che ha incluso anche un derby di Milano – con in panchina Mourinho – nel 2008. Trasmissione del posticipo serale della serie A che terminò repentinamente proprio per i reclami delle aziende televisive italiane che sostenevano di perdere fette importanti di mercato. Ma non solo la serie A: la televisione svizzera ha permesso a decine (o centinaia) di migliaia di spettatori di godere per anni di due partite di Champions League settimanali. Oltre al tennis, alla Formula 1 e a tante trasmissioni divenute famose anche oltre confine: su tutte la striscia di cartoni animati “Scacciapensieri”. Un servizio – molto apprezzato – che da domani sarà interdetto. Tra il rimpianto di tanti italiani.

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