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Siria, Independent: “Ong non forniranno più coordinate degli ospedali all’Onu. Russi e Damasco li bombardano lo stesso”

Circa 25 strutture sono state colpite solo nell'ultimo mese e di nove di questi era stata fornita la posizione alle Nazioni Unite. "Molti nostri partner non forniranno più le coordinate alle Nazioni Unite perché non serve", ha dichiarato al quotidiano inglese Mohamed Zahid di Physicians Across Continents, organizzazione medica che opera in Siria

Dopo che gli aerei dell’esercito governativo siriano e quelli russi hanno bombardato 25 ospedali in un solo mese, i medici che operano nell’ultima roccaforte ribelle siriana di Idlib, assediata dalle forze di Damasco e Mosca, hanno deciso che non forniranno più alle Nazioni Unite le coordinate degli edifici dove operano per soccorrere le vittime del conflitto, secondo quanto riportato dall’Independent. Una scelta che si scontra con la prassi di fornire l’esatta posizione di certe strutture, proprio per limitare le possibilità che vengano coinvolte nel conflitto, ma che è motivata dal fatto che ben nove ospedali di cui è stata fornita la posizione sono stati poi bombardati dall’aeronautica russa.

Le bombe continuano a cadere sulle teste di medici e pazienti, nonostante l’Onu fornisca costantemente alla Russia, impegnata sul campo, le coordinate degli edifici. Circa 25 ospedali sono stati colpiti solo nell’ultimo mese e di nove di questi erano state fornite le coordinate alle Nazioni Unite che, a loro volta, le avevano girate a Mosca. Un lavoro inutile, spiegano i medici siriani che assistono le vittime dell’offensiva governativa su Idlib: “Molti nostri partner non forniranno più le coordinate alle Nazioni Unite perché non serve”, ha dichiarato all’Independent Mohamed Zahid di Physicians Across Continents, organizzazione medica che opera in Siria. “L’anno scorso sono stati attaccati sei ospedali – ha continuato -, mentre nell’ultimo mese altre otto strutture sono state colpite dopo aver fornito le proprie coordinate. Così la maggior parte delle ong in Siria ha deciso di smettere (di fornire la propria posizione, ndr)”.

L’offensiva su Idlib, che si è trasformata in una carneficina, con 270 civili uccisi e 300mila sfollati dall’inizio della battaglia, ha provocato anche la reazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che in un tweet ha scritto: “Gira voce che la Russia, la Siria e, in misura minore, l’Iran, stiano scatenando l’inferno nella provincia di Idlib, in Siria, e stiano uccidendo indiscriminatamente civili innocenti. Il mondo sta guardando questa macelleria. Qual è lo scopo, che cosa si pensa di ottenere? Stop!”.  Affermazioni a cui ha risposto il portavoce di Vladimir PutinDmitri Peskov, che ha dichiarato legittima l’azione militare russa e siriana a Idlib: “Non c’è bisogno di dire – ha affermato citato dall’agenzia russa Tass – che i bombardamenti effettuati dai terroristi di Idlib sono inaccettabili e che sono state adottate delle misure per neutralizzare le loro postazioni di fuoco”.