A mezz’ora dalla fine del campionato di Serie B non era neppure ai play off il Verona e oggi è in Serie A. Quando al 53esimo aveva segnato Iemmello del Foggia, nell’ultima gara della regular season, infatti, il Bentegodi era rimasto gelato e gli scaligeri erano fuori dalla griglia play off: ci aveva pensato Di Carmine con una doppietta a riagguantare la possibilità di tornare tra i grandi. Una stagione travagliata per il Verona: tra sconfitte, prestazioni non sempre all’altezza, contestazioni e l’esonero dell’allenatore, l’eroe del 2006 Fabio Grosso: a una giornata dalla fine in pochi credevano nel lieto fine.
Ci credevano in pochi soprattutto dopo la sconfitta, doppia, con la Cenerentola terribile Cittadella: la squadra del paesino di 20mila abitanti, l’ultimo monte ingaggi della Serie B , con il friulano-senegalese Diaw passato dal tagliare l’erba dei campi da gioco ad essere (quasi) l’eroe della storica promozione in Serie A. Sì perché aveva vinto alla trentasettesima di campionato, la penultima, il Cittadella, 3 a 0 con Diaw, Moncini e il capitano Iori provocando l’esonero di Grosso e la quasi estromissione del Verona dai playoff. Intanto però il Verona, esonerando Grosso e mettendo un ex gialloblù sulla panchina, Alfredo Aglietti, tre stagioni e una ventina di gol in gialloblu tra fine anni 90 e 2000, ribaltando il Foggia nell’ultima di campionato aveva guadagnato affannosamente l’accesso ai play off.
Nel preliminare Aglietti e i suoi avevano beccato il Perugia, balbettando ancora: 1 a 1 nei tempi regolamentari e 4 a 1 dopo i supplementari con Pazzini a decidere la sfida con una doppietta negli ultimi minuti. Tiratissima la semifinale col Pescara: 0 a 0 all’andata al Bentegodi, vittoria gialloblu all’Adriatico con un rigore di Di Carmine a un quarto d’ora dalla fine. In finale ancora derby veneto col Cittadella, che sulle ali del sogno aveva vinto due a zero al Tombolato: doppietta di Diaw e favola che sembrava già scritta. Ci hanno pensato Zaccagni, Di Carmine e infine Karim Laribi a ribaltare la situazione al Bentegodi, col Cittadella rimasto in 9 ed il 3 a 0 finale. Tornano subito in A gli scaligeri dunque, contro ogni pronostico e ancora tra le proteste ai danni del presidente Setti, con alcuni striscioni polemici comparsi in città. Ma alla fine il Bentegodi gremito fa festa: è la decima promozione in Serie A della storia dell’Hellas.